Allevatori Fvg: bene il prezzo del latte ma è emergenza macelli
Si respira un po’ di fiducia nel settore della zootecnia da latte che dopo anni di prezzi in picchiata nella prima parte del 2019 ha finalmente trovato un po’ di sollievo. Dai 32 centesimi della prima metà del 2018 il litro di latte alla stalle è pagato oggi (al netto di iva e qualità) in media 40 centesimi. Un prezzo che fa respirare gli allevatori, “anche se resta lontano dal garantire copertura agli investimenti e appeal a un mestiere ogni anno perde braccia e che sempre più difficilmente si riesce a passare di padre in figlio” ha denunciato ieri (26.06.19) il presidente dell’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, Renzo Livoni, aprendo insieme al direttore Andrea Lugo l’assemblea annuale dei soci riunita a Codroipo per approvare il bilancio 2018. La redditività delle aziende zootecniche deve fare i conti oltre che con l’instabilità del mercato, non solo del latte, anche con la lunga serie di costi da sostenere. Non ultimo quelli della macellazione, che a loro volta negli ultimi anni sono cresciuti a dismisura. “La chiusura di diversi macelli sul territorio regionale ha costretti gli allevatori a rivolgersi in molta parte fuori regione dove ormai si macellano oltre l’80% dei nostri animali” ha aggiunto ieri Livoni denunciando, in questo quadro, un’altra carenza, in questo caso totale: “Non abbiamo più un solo macello in Fvg che si faccia carico delle macellazioni d’emergenza. Alla Regione chiediamo un aiuto per risolvere questo gap”. Guardando al futuro Livoni ha tratteggiato una strada ancora in salita: “Se non saremo in grado di accompagnare le nostre aziende con una seria politica agricola e soprattutto zootecnica a livello regionale, che favorisca le aggregazioni e le reti d’impresa, e se non rilanciamo e facciamo decollare fuori dai confini regionali la nostra unica Dop, il Montasio, per le nostre imprese non si intravvedono molte prospettive”.
L’associazione allevatori fa la sua parte. Oltre a importante ruolo di rappresentanza svolge infatti la gran parte dei controlli funzionali sul latte esaminando circa il 90% di quello prodotto in Friuli Venezia Giulia: 2,2 milioni di quintali sono stati controllato nel 2018 dall’associazione (su complessivi 2,6 milioni) per un totale di 36mila bovine e 459 allevamenti. Ai primi tre posti per razza in Fvg si piazzano la Frisona Italiana con il 45,53%, la Pezzata Rossa Italiana con il 39% e la Bruna con il 3,80%. Il patrimonio bovino regionale si attestava al 31 dicembre 2018 a 77.254 capi, di cui 42.385 vacche da latte. Sotto il profilo produttivo si registra un aumento consistente della produttività (+ 180 Kg medi a vacca) che si è ora attestata a 8.413 Kg di latte per vacca controllata.
Oltre ai controlli funzionali, l’associazione eroga tutta una serie di nuovi servizi e si strumenti digitali che portano il software nelle stalle. “Sono servizi inerenti la gestione dell’allevamento, orientati al rispetto del benessere animale e all’equilibrio ambientale – fa sapere dal canto suo il direttore Lugo – e vanno nella direzione delle richieste dei consumatori”. Quanto al digitale, non è più un tabù per le stalle. Anzi. “Il software si@alleva coniugati ai dati dei controlli funzionali aiuta a conoscere in tempo reale lo stato di salute della stalla – conclude Lugo – e il livello di gestione della stessa”.