Confindustria Udine: “La nostra porta agli imprenditori di Pordenone e della Venezia Giulia rimane aperta”
Confindustria Udine prende atto delle dichiarazioni del presidente Michelangelo Agrusti, rilasciate questa mattina in conferenza stampa, in particolar modo concentrando la sua attenzione sulla parte in cui viene dichiarato di voler accantonare il progetto di fusione con Confindustria Udine.
“Nell’augurare a questo punto buon lavoro al presidente Agrusti – commenta in una nota Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine -, senza entrare nel merito della decisione, ribadisco un concetto semplice: noi pretendiamo che il nostro Statuto venga rispettato, punto. Sbagliamo? Direi di no. Se le regole esistono devono essere rispettate. Siamo aperti alla discussione costruttiva qualora si ritenga vadano cambiate, ma fino a tal momento, noi pretenderemo che vengano rispettate. Noto come la nostra “visione burocratica” viene additata alla base del mancato accordo tra Udine e Pordenone. Bene. E quindi? Siccome non si vogliono rispettare le regole allora è colpa di chi invece le segue? Sul serio stiamo parlando di questo?”.
Ciò premesso, Mareschi Danieli ripercorre il percorso della regionalizzazione. “Udine – ricorda – ha cercato di stimolare le territoriali e la Federazione per procedere sulla via della regionalizzazione, ma è un dato di fatto che, da un anno a questa parte, di passi avanti non ne sono stati fatti. Noi non possiamo costringere nessuno a fare qualcosa che non vuole fare. Noi siamo una squadra fatta di persone che lavorano e che non hanno tempo per star dietro a giochi di potere. Non potevamo accettare questa immobilità del sistema. Per questo motivo abbiamo ritenuto necessario scuotere la situazione. Come? Dando per decorsi i termini definiti nel protocollo di Aggregazione ratificato dall’Assemblea di Udine il 18 luglio 2018 perché neanche una delle date e delle azioni inserite in tale documento è stata perseguita, a partire dall’approvazione in Assemblea del Protocollo stesso che – a quanto ci è dato finora di sapere – Pordenone non ha mai approvato. È evidente che se ciò fosse accaduto, sic et simpliciter, il processo di regionalizzazione sarebbe quantomeno iniziato. A noi questa azione non appare assolutamente conflittuale quanto un atto di buon senso”.
Per la presidente di Confindustria Udine la mancata fusione non fa gli interessi degli associati. “In questa situazione nessuno è in condizione di scaricare qualcun altro. I veri scaricati sono gli imprenditori che anche questa volta non avranno modo di portare avanti le loro istanze in maniera compatta. Questo è il vero problema. Sono mesi che gli imprenditori chiedono un’assemblea generale regionale costituente, per dimostrare che non solo a Udine ma anche nel resto della Regione si parla la stessa lingua e siamo tutti più che convinti che la regionalizzazione di Confindustria sia la strada obbligata da seguire non solo per la semplificazione e l’ottimizzazione delle risorse del sistema ma anche per darci maggior peso e rappresentanza”.
“Nulla di personale, questo lo confermo, ma la vera novità della regionalizzazione – rimarca Anna Mareschi Danieli – sarebbe in realtà coincisa con un rinnovamento delle cariche sociali (che Udine ha avviato). Forse è proprio questo aspetto il reale freno al processo di fusione. In tal senso una riflessione approfondita da parte di tutti sarebbe opportuna”.
Confindustria Udine, ad ogni modo, non demorde. “Siamo disposti a fare anche domani mattina la regionalizzazione – come fra l’altro approvato dalla nostra Assemblea all’unanimità -, valutando anche, qualora servisse, di mettere sul piatto della bilancia tutto il nostro patrimonio ma questo processo deve imprescindibilmente avvenire senza perdere di vista il perimetro delle regole che ci siamo dati, che fungono da garanzia del bene comune la cui osservanza significa rispetto del mandato che i nostri imprenditori ci hanno conferito”.
“Ad ogni modo – termina la Presidente – Confindustria Udine non si ferma qui. Il nostro obiettivo unico è semplificare la vita ai nostri imprenditori e aumentare sempre di più il nostro livello di servizio e di rappresentanza. E così faremo”.