ESTATE A PORDENONE mercoledì 21 agosto, giovedì 22 agosto: laboratori, viste guidate, incontri, teatro, I papu cinema
Mercoledì 21 agosto
✓ ore 17, Parco Galvani , laboratorio per bambini e bambine, il gioco del Balero
✓ ore 17, parrocchia Vallenoncello, Chi ha mai visto un Pandacorno? RINVIATO AL 26 AGOSTO
✓ ore 18.30, Loggia del Municipio, Economia e famiglia: previdenza e risparmio, profili di allocazione del risparmio
✓ore 18.30, Loggia del Municipio, Pordenone e dintorni, visita guidata alle città. I muri raccontano
✓ore 19.00, Giardino di via Selvatico, Bang Bang, spettacolo di clown della Compagnia Hellequin
✓ore 20, centro città, gara ciclistica in notturna
✓ore 20.30 Museo civico d’arte, Metti una sera al museo, Sproloqui sull’arte con i Papu
✓ore 21, parrocchia Vallenoncello, Cinema sotto le stelle nei quartieri
Mercoledì 21 agosto alle 17 nel parco Galvani il laboratorio per bambini e bambine di Associazione Teatro e Movimento proporrà la costruzione del “Balero” un gioco divertente realizzato con materiale di riciclo, il cui scopo consiste nell’acchiappare al volo una pallina. Il laboratorio Chi ha mai visto un Pandacoro in calendario alle 17 nella parrocchia di Vallenoncello, è stato invece rinviato a lunedì 26 agosto.
Secondo appuntamento mercoledì 21 agosto alle 18.30 sotto la Loggia del Municipio col ciclo di incontri dedicato a Economia e famiglia, previdenza e risparmio a cura dei docenti dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale in Banca e Finanza. Il prof Stefano Miani parlerà dei Profili di allocazione del risparmio: rischio e rendimento delle attività finanziarie. Ultimo appuntamento giovedì 22 agosto a cura del prof. Enrico Geretto su” Profili di finanziamento: merito creditizio e forme tecniche”. Stesso luogo e ora.
Anche i muri raccontano. E quello che hanno da dire lo si scoprirà con la visita guidata a cura di Susi Moro di mercoledì 21 agosto con partenza alle 18.30 dalla loggia del Municipio. Stemmi, iscrizioni e lapidi narreranno la storia della città. Il volgere costante della Storia, l’avvicendarsi di uomini e avvenimenti, non hanno lasciato memoria di sé solo nei libri o negli archivi. Molto spesso le tracce restano impresse davanti ai nostri occhi talvolta distratti, mostrandosi in varie forme e modalità proprio sui muri della città. Anche la città di Pordenone conserva ancora in parte i segni della sua storia: negli stemmi dipinti sulle facciate dei palazzi di Corso Vittorio Emanuele, nelle insegne e nelle iscrizioni scolpite sulle lapidi ritrovate sotto il pavimento del Duomo di San Marco, nelle lapidi commemorative sparse in vari luoghi del centro storico. Storie illustri, eventi dimenticati, vicende intriganti si snodano a partire da una data, un nome, una frase.
In coda alla programmazione di teatro nel giardino del mondo a cura della Scuola Sperimentale dell’attore il 21 agosto alle 19, nel giardino della nuova sede di via Selvatico, arriva una novità della stessa Scuola Sperimentale dell’Attore con la sua compagnia di produzione Hellequin: Bang Bang, uno spettacolo di clown contemporaneo.
La Storia e l’Arte senza cincischiare, dal Ricchieri al De’ Sacchis, dalla Storia all’Arte, parole, immagini, curiosità e stramberie sulla città di Pordenone. Questo è quanto propongono di Papu con lo spettacolo Metti una sera al museo, Sproloqui sull’arte, in tour nei quartieri di Pordenone, che mercoledì 21 agosto alle 20.30 verrà messo in scena proprio nel luogo che lo ha ispirato: il Museo civico d’arte di palazzo Ricchieri, dove sarà possibile visitare anche la mostra dedicata alla casa del Pordenone. Il lavoro parte da una riflessione sulla parola arte. “La parola arte – dicono i Papu – l’abbiamo pronunciata molte volte nella nostra vita, tanto quanto le parole cultura, pace e amore. Prima o poi ce ne siamo più o meno tutti riempiti la bocca. Si sa però che noi esseri umani siamo onnivori, per cui quando la parola arte compie il percorso inverso, cioè esce dalla nostra bocca, non sempre ci rendiamo conto di quello che stiamo dicendo”. Ecco dunque che gli Sproloqui dei tentano, più sul faceto che sul serio, di illuminare il termine arte, con il faro dell’ironia, ripercorrendo a grandi falcate la Storia del Museo civico di Pordenone e riservando una specialissima attenzione alle opere del suo più noto rappresentante del periodo rinascimentale, quel Giovanni Antonio de’ Sacchis che è passato alla storia come “Il Pordenone”, prossimamente oggetto della grande mostra in programma alla Galleria d’arte moderna Villa Galvani “Il Rinascimento del Pordenone”. Ultima data per gli Sproloqui sarà mercoledì 28 agosto nel chiostro della Biblioteca Civica.
Mercoledì 21 agosto il Cinema sotto le Stelle di Cinemazero si sposta nei quartieri e sul sagrato della chiesa di Vallenoncello propone alle 21, Mia e il leone bianco di Gilles de Maistre, ore 21.00
Giovedì 22 agosto
✓ ore 18.30, Loggia del Municipio, Economia e famiglia: previdenza e risparmio, profili di finanziamento
✓ ore 18.30, Museo Civico d’arte, Metti una sera a palazzo Ricchieri (prenotazione obbligatoria 0434520381 info.pordenone@promoturismo.fvg.it)
Ultimo appuntamento giovedì 22 agosto alle 18.30 sotto la Loggia del Municipio col ciclo di incontri dedicato a Economia e famiglia, previdenza e risparmio a cura dei docenti dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale in Banca e Finanza. Il prof. Enrico Geretto parlerà di “Profili di finanziamento: merito creditizio e forme tecniche.
Consueta visita guidata del giovedì all’imbrunire anche giovedì 22 agosto alle 18.30 al Museo Civico d’arte “Metti una sera a palazzo Ricchieri” (prenotazione obbligatoria 0434520381 info.pordenone@promoturismo.fvg.it) a cura di Promoturismofvg, alla scoperta dei capolavori ivi racchiusi, a partire dalla opere di Giovanni Antonio de’ Sacchis. Palazzo Ricchieri è uno degli edifici più antichi di Pordenone, lasciato in eredità al Comune nel 1949 dal conte Lucio Ernesto Ricchieri di Sedrano, con l’impegno da parte dell’ente pubblico di adibirlo “ad uso biblioteca, pinacoteca, archivio”, nonché di “conservare all’immobile il nome di Casa Ricchieri”. Tra le caratteristiche più belle del palazzo si possono ammirare le storie affrescate di Tristano e Isotta (inizi sec. XV) e la serie di tavolette o cantinelle, già collocate originariamente come intertravi da soffitto, che illustrano, come in un grande fumetto, scene d’amore, di duello, di caccia, di vita sociale, legata alla traduzione locale dei grandi poemi delle Chansons de geste, e il meraviglioso bestiario medievale, composto da unicorni, draghi, serpenti volanti. Da non perdere anche il tesoro di San Marco, uno dei più pregevoli nuclei di oreficeria gotica in Friuli, e la sezione di sculture lignee: la Madonna con il Bambino della fine del XII secolo, proveniente dai dintorni di Aquileia, è un vero unicum, che illumina le nostre conoscenze sulla scultura romanico-gotica dell’intero Triveneto e dell’area alpina. Altro capolavoro è l’altare ligneo di Giovanni e Domenico Mioni da Tolmezzo, risalente all’anno 1509.