Civico Museo Etnografico del Friuli: restaurate alcune sculture lignee. Presentazione il prossimo 10 settembre
Il Progetto “ARS PICTA – ARS SCUPTA – HISTORIA MANUSCRIPTA”, presentato in forma congiunta
dai Civici Musei e dalla Civica Biblioteca “Vincenzo Joppi” di Udine, è stato realizzato grazie al prezioso
sostegno della Fondazione Friuli, nell’ambito del “Bando Restauro anno 2018”, che la Fondazione Friuli ha
istituito in un’ottica di recupero dei beni artistici del territorio.
Il Progetto è stato avviato nell’ottobre 2018 e si è concluso nel luglio 2019, esso prevedeva il
restauro di nove pregevoli sculture lignee realizzate da maestri intagliatori locali, databili fra il XV e il XVII
secolo, opere inedite conservate presso il Museo Etnografico del Friuli, appartenenti al lascito dei coniugi
Luigi e Andreina Ciceri del 1985 e del 2000, il restauro di un’icona lignea quattrocentesca Imago Pietatis di
sconosciuto iconografo italiano, raffigurante il Cristo morto in posizione frontale, stante nel sepolcro con le
mani incrociate, su sfondo oro, l’esecuzione di indagini diagnostiche su una pregevole pala lignea di
Domenico da Tolmezzo detta “Pala di Santa Lucia”, datata 1479 ed esposta presso la Galleria d’Arte
Antica del Castello, nonché la conservazione e il restauro di cinque antiche carte manoscritte del Fondo
Principale della Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, documenti unici e preziosi per gli studiosi di storia
locale.
Il Museo Etnografico del Friuli, in occasione del riallestimento espositivo della “Sala Luigi e Andreina Ciceri”, si arricchisce di ulteriori esemplari di scultura, di recente sottoposti a interventi di recupero e conservazione a cura della restauratrice Roberta Righini di Udine, grazie al contributo della Fondazione Friuli, e li presenta al pubblico nell’evento Imago Lignea, in programma a Palazzo Giacomelli il prossimo martedì 10 settembre, alle ore 17.30.
Con l’occasione sarà illustrata un’antologica della produzione scultorea lignea del Friuli dal XIV al XVIII secolo, rappresentata da opere provenienti per lo più dal cospicuo lascito disposto dai coniugi Luigi e Andreina Nicoloso Ciceri nel 1985 e nel 2000, valorizzate grazie a un nuovo allestimento nell’elegante cornice della stanza più suggestiva di Palazzo Giacomelli, la “Sala degli Stucchi”, ora ribattezzata “Sala Luigi e Andreina Ciceri”, nota per il suo pregevole apparato decorativo murale.
Fra le nuove sculture esposte al pubblico, risalgono al Cinquecento la nobile immagine di Giuseppe di Arimatea, elemento superstite di un Compianto su Cristo deposto, la piccola, raffinata Madonna in trono col Bambino, in atteggiamento amorevole, recante l’iscrizione “Anno 1502”, incoronata secondo l’iconografia della Regina Coeli, verosimilmente destinata a devozione privata, e un San Giovanni Battista attribuito alla scuola di Giovanni Martini.
Di Giovanni Antonio Agostini (1550 ca – 1631) è una maestosa Madonna del Rosario, mentre la tarda produzione seicentesca e dei primi del Settecento è testimoniata dalla coppia di Angeli di scuola carnica.
Con i lasciti di Andreina Nicoloso Ciceri del 1985 e del 2001, il Civico Museo Etnografico del Friuli può vantare un’importante raccolta di sculture lignee (una settantina di pezzi), costituitasi in occasione di pluridecennali ricerche che i due studiosi effettuarono in diverse località della regione. Tutte le opere di questo lascito sono state studiate e figurano nel catalogo della collezione.
Le sculture prescelte per il percorso espositivo della “Sala Luigi e Andreina Ciceri”, sono state oggetto negli anni scorsi di significativi interventi di restauro promossi dai Civici Musei, in particolare il Vesperbild o Pietà del XIV secolo, forse il più antico esemplare di questo tipo iconografico esistente in regione, la Madonna col Bambino di autore sloveno della seconda metà del XV secolo ed il magnifico gruppo della Sant’Anna Metterza di autore carinziano o stiriano.
È qui esposta anche la Madonna col Bambino, firmata da Martino da Tolmezzo e datata 1498, l’opera, acquistata dai Civici Musei nel 1952 dall’antiquario Ferruccio Ferruzzi di Venezia, proviene dalla chiesetta campestre di S. Pietro Apostolo di Orgnano (UD), essa dialoga idealmente con le altre sculture della sala, richiamando il significativo apporto che la famiglia Mioni diede allo sviluppo della scultura in regione nella seconda metà del Quattrocento. Con la presentazione della “Sala Luigi e Andreina Ciceri” e della sua arricchita e rinnovata esposizione, i Civici Musei di Udine onorano un impegno morale assunto anni or sono nei riguardi della donatrice, Andreina Nicoloso Ciceri, recuperando alla fruizione pubblica e conservando per la posterità alcuni inediti ed interessantissimi esemplari di scultura e completando al contempo il percorso espositivo antologico della sala dedicata alla memoria dei due mecenati.