Ferriera: Fedriga, tavolo interministeriale per riconversione occupati
“La richiesta al Governo della convocazione, già accordata e prevista per la prossima settimana, di un tavolo interministeriale sulla Ferriera di Trieste con il coinvolgimento, oltre delle rappresentanze sindacali territoriali e della proprietà, anche del Comune e dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale. Non un tavolo di crisi, ma la costituzione di una regia per governare un processo di riconversione occupazionale fondato sullo sviluppo economico dell’area”. Questo quanto comunicato oggi a Trieste dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alle sigle sindacali nel corso dell’incontro dedicato alla situazione della Ferriera di Servola alla luce dell’intenzione, manifestata pubblicamente dai vertici dell’azienda, di chiusura dell’area a caldo. Presenti anche gli assessori regionali Alessia Rosolen (Lavoro), Sergio Emidio Bini (Attività produttive) e Fabio Scoccimarro (Ambiente). Come sottolineato dal governatore, l’Amministrazione regionale “tiene con fermezza” sia il punto della sicurezza sul lavoro che “in primis l’azienda deve continuare a garantire” sia quello relativo al fatto che “i tempi del processo di ricollocazione occupazionale debbono essere dettati dalle Istituzioni pubbliche”. “A tal fine – come ha rimarcato Fedriga – abbiamo chiesto la costituzione di una regia nazionale in grado di governare il percorso di riconversione che comprende, oltre all’azienda, le competenze di quattro ministeri (Sviluppo economico, Ambiente, Lavoro e Trasporti), delle istituzioni locali (Comune e Authority) e delle rappresentanze sindacali territoriali”. Al contempo, come spiegato dal governatore, sarà operativo il tavolo regionale che entrerà più dettagliatamente su quanto condiviso a livello romano”. Infine, per quel che riguarda il rapporto con la proprietà, Fedriga ha dichiarato di essere convinto della volontà collaborativa dell’azienda nella presentazione del piano industriale per chiarire in particolar modo quali siano i programmi di sviluppo del laminatoio”.