A Rivignano le antiche tradizioni di un tempo rivivono nella Fiera dei Santi
Dal 31 ottobre al 3 novembre 2019 a Rivignano Teor si svolge la Fiera dei Santi, evento fatto di musica, spettacoli, arte ed enogastronomia ma soprattutto antichi valori della tradizione friulana. Quattro giorni nei quali è possibile riscoprire il passato, tornare a respirare quell’atmosfera del Friuli rurale di un tempo, quando il vivere era semplice e genuino e la gente attendeva con ansia un momento di allegria e condivisione. Molto di più, quindi, di un semplice momento di svago, la Fiera storica valorizza il passato e le vere origini delle tradizioni locali.
Con l’assessore Angela Piantoni siamo andati alla scoperta di quella che oggi è, a tutti gli effetti, una delle manifestazioni più importanti della stagione autunnale.
Fiera dei Santi di Rivignano, qual è l’origine di questa storica ricorrenza?
“Non è possibile stabilire con certezza quale sia stata la prima edizione di questa Fiera. Quello che sappiamo è che Ippolito Nievo vi partecipò durante il suo soggiorno presso il Castello di Fratta e ne parlò nel suo romanzo Le confessioni d’un italiano come dell’Antica Fiera dei Santi”.
Da dove nasce l’idea di festeggiare nelle giornate dei Santi e dei Morti?
“A Rivignano si è sempre svolto il mercato e si è sempre festeggiato in questi due giorni. In particolare, il giorno 2 in paese si svolgeva il famoso bal sul breâr: la gente ballava su un tavolato di legno che produceva un forte fragore che serviva appunto ad “esorcizzare” la morte. Da qui, con l’intento di continuare un’antica tradizione, la scelta di mantenere invariate le date e richiamarne gli eventi in chiave più contemporanea”.
Quali sono le novità e quale il programma di questa edizione?
“Le novità sono tutte da scoprire durante la Fiera: tra gli eventi, gli ospiti e gli allestimenti. Il programma è ampio come ogni anno e prevede per il giorno 31 la più grande festa di tutti i temoi con maschere, streghe e aganis, libri, mangiafuoco e mille sorprese; il giorno 1 la XXIV Fiera dei Santi…manchi con spettacoli itineranti di artisti di strada: musicisti, clown trampolieri, giocolieri e sputafuoco. Sabato 2 ci sarà il tradizionale mercato lungo le vie del centro e poi il famoso Festival della canzone funebre e la Notte bianca, mentre domenica 3, dopo l’imprescindibile Commemorazione dei Caduti, si alterneranno musica, libri ed eventi vari. Durante tutta la fiera ci saranno bancarelle e mostre permanenti”.
Altra particolarità è il Festival mondiale della canzone funebre. Ce la racconta un po’?
“Il Festival vuole richiamare in chiave moderna la tradizione del bal sul breâr che ho citato poc’anzi: è nato diversi anni or sono da un’idea di Rocco Burtone ed Enrico Tonazzi che ne curano tutt’oggi la direzione artistica. È una serata in cui si mescolano la buona musica, la cultura, la creatività ed una sana ironia, per sdrammatizzare con grande rispetto quello che è il tema della morte, che è anche il protagonista dei brani musicali della serata”.
Quanto è importante mantenere queste tradizioni antiche, quanto è importante valorizzare le usanze di un mondo rurale che rischia altrimenti di scomparire? “Lo ritengo fondamentale. Non è solo il mondo rurale che tende a scomparire assieme alle tradizioni ma sono soprattutto la nostra identità e la ricchezza culturale che queste tradizioni portano con sé. Il giorno 31 ospiteremo la presentazione del libro di Paolo Paron Le mele rubate ed altri racconti, mentre l’edizione di quest’anno del Festival Funebre sarà presentata da Angelo Floramo: due preziosi conoscitori e studiosi delle tradizioni della nostra regione che ci aiuteranno nel nostro intento”.
Rivignano non è soltanto il Festival dei Santi ma è un comune ricco di attività e manifestazioni durante tutto il corso dell’anno. Quali sono gli altri appuntamenti imperdibili?
“È fortunatamente un Comune ricco di Associazioni e volontari che durante tutto l’anno si impegnano ad organizzare eventi di ogni tipo. Durante tutta l’estate nei weekend si susseguono sagre paesane e feste in ogni frazione (famoso tra tutti il GreenVolley a Teor) rassegne bandistiche, eventi sportivi anche internazionali (ricordo ad esempio le Tappe dell’Alpeadria Bmx Championship 2019 presso la pista di BMX). In primavera ed autunno si svolgono le due edizioni della ormai famosa rassegna letteraria Parole a Colazione che si tiene le mattine delle domeniche nelle ville storiche o nelle aziende agricole del territorio comunale e che, anche perchè permette di conoscere luoghi non sempre visitabili, richiama pubblico e da tutta la regione. Da non perdere sicuramente anche la rassegna teatrale che da molti anni allieta le serate invernali non solo dei rivignanesi”.
Quali sono i progetti culturali che la vostra amministrazione sta portando avanti?
“Sicuramente ciò che ci sta più a cuore è la promozione della Villa Savorgnan Ottelio di Ariis con i meravigliosi Magazzini del Sale, attraverso eventi e percorsi che possano valorizzare il sito che già di per sé ha una grande importanza storica e culturale di interesse sovracomunale. Anche in questo caso l’Amministrazione ha la fortuna di essere affiancata da un comitato di giovani volontari che hanno a cuore il futuro della villa. È un progetto impegnativo che va di pari passo con quello di ristrutturazione del compendio che inizierà concretamente a breve e che richiederà grandi investimenti, ma l’importanza del sito ci fa ben sperare che la politica regionale e nazionale ci sosterranno nel percorso”.
scritto da Stefano Pontoni
da IL PAîS Gente della nostra – edizione cartacea ottobre 2019