Fotografia, pietas, reti sociali. Il caso di Alan Kurdi. Ne parla Fausto Colombo a Pordenone
I risvolti mediatici della terribile morte di Alan Kurdi, bimbo siriano annegato nel Mar Egeo nell’estate 2015, immortalato in una fotografia divenuta virale e simbolo di una tragedia dei nostri tempi, saranno analizzati nella conferenza “Fotografia, pietas, reti sociali. Il caso di Alan Kurdi” da Fausto Colombo, sociologo di spicco a livello nazionale e internazionale nell’ambito della sociologia dei media. Organizzato dal corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali dell’Università di Udine, nell’ambito del corso di Sociologia della comunicazione e della cultura, l’appuntamento, aperto a tutti gli interessati, è in programma a Pordenone lunedì 4 novembre dalle 14 alle 18 nell’aula S1 del Centro Polifunzionale di Pordenone, in via Prasecco 3/A.
Fausto Colombo parlerà di che cosa accade quando le emozioni diventano virali, riflettendo su un episodio recente della storia contemporanea e sul ruolo importante che i media vecchi e nuovi hanno giocato nel darne conto. La vicenda del piccolo Alan scatenò un’emozione profonda che, come un’esplosione, percorse il web, i media e la politica.
«L’ondata emozionale – anticipa Fausto Colombo – è stata così profonda che in diversi Paesi la morte di Alan ha orientato le elezioni; la Germania ha rapidamente accentuato l’apertura delle sue frontiere; nei discorsi sulla rete il termine “rifugiato” ha per qualche settimana via via sostituito il più freddo “migrante”». E non solo. Dopo la circolazione della scioccante immagine del bambino, «si è registrato – continua Colombo – un imponente flusso di nuovi finanziamenti alle ONG in Mediterraneo e di persone che hanno scelto di offrirsi come volontari. Senza dimenticare i molti artisti che hanno celebrato Alan, sulla rete e fuori, trasformandolo in simbolo di una immane tragedia umanitaria».
«Il ruolo dei media in eventi come questi – sottolinea Leopoldina Fortunati, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi e organizzatrice dell’incontro – è molto potente nel bene e nel male. Mentre in varie occasioni specialmente i social finiscono per veicolare e rafforzare l’odio, in questa occasione essi hanno contribuito a diffondere la pietas».
Fausto Colombo è direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove è docente del corso di Teoria della comunicazione dei media e di Media e politica. Delegato alle attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Università Cattolica, è coordinatore del corso di laurea triennale Comunicazione e società e direttore del Master in Comunicazione, Marketing Digitale e Pubblicità Interattiva dal 2011.