Cooperazione: Fedriga, Fvg difende diritto fondamentale a non migrare
“È inaccettabile che una persona perda il diritto di vivere nella propria terra, inaccettabile che perda il diritto a preservare la propria cultura e tradizioni per vivere in una condizione di sradicamento dalle proprie origini e dalla propria famiglia. Per questo nella nuova norma sulla cooperazione internazionale abbiamo inserito il diritto fondamentale a non migrare che il Friuli Venezia Giulia contribuisce a difendere con il suo piccolo contributo progettuale”. Queste le parole del governatore Massimiliano Fedriga, intervenuto oggi all’Università di Trieste alla conferenza finale sul progetto di cooperazione internazionale “Diamo un futuro agli Yazidi”. Il progetto, promosso e coordinato da UniTs attraverso il dipartimento di Scienze della Vita e sviluppato insieme all’Ateneo di Udine, è stato avviato nel 2016 per dare sostegno agli Yazidi. Attraverso un intervento diretto nel Kurdistan iracheno sono state sostenute le popolazioni vittime della violenza dell’Isis, mettendo in campo, da un lato, un programma di sostegno psico-sociale a donne e bambini vittime e, dall’altro, una mappatura del patrimonio storico e culturale distrutto durante l’avanzata dell’Isis. Dopo aver ringraziato le due università per il lavoro svolto, Fedriga ha espresso “soddisfazione per i risultati di tale iniziativa, che dimostrano l’impegno regionale per la cooperazione internazionale che contraddistingue il Friuli Venezia Giulia nel panorama italiano ed europeo”. “Si tratta – ha aggiunto il governatore – di risultati raggiunti grazie alla collaborazione tra istituzioni del territorio e che vanno a costituire iniziative non isolate bensì inserite in un contesto nazionale e internazionale, in cui una distribuzione sussidiaria dei progetti tra i vari enti è elemento di successo come avvenuto in questo caso”. Fedriga ha ricordato come “in questo modo di agire si inserisce anche il programma Terra di Ninive – Parten, iniziativa congiunta Maeci-Friuli Venezia Giulia per la salvaguardia dello straordinario patrimonio culturale della Mesopotamia settentrionale attraverso Maia, la Missione archeologica italiana in Assiria promossa dall’Università di Udine”. La drastica riduzione dei servizi essenziali nel settore nord occidentale di Iraq e Siria ha portato centinaia di famiglie sfollate ad abbandonare il proprio Paese per tentare la fortuna con gli sbarchi verso l’Europa. La popolazione yazidi presente al momento nel Kurdistan iracheno è di circa 400mila persone distribuite nei vari campi di sfollamento. Sono 100mila gli yazidi partiti sulle rotte migratorie per raggiungere l’Europa dal 2014 ad oggi. “Queste persone ci chiedono di dare loro una mano a ricostruirsi un futuro nel proprio Paese” ha detto ancora il governatore, portando l’esempio di un sindaco di una comunità del Burkina Faso. “Incontrandolo – ha ricordato Fedriga – ci ha chiesto di finanziare progetti per formare i tutor necessari a rilanciare attività di artigianato, agricoltura e piccolo commercio per ricreare un’economia in quei territori”.