I Teatri dell’Anima: il festival che porta il teatro nella chiese
Il festival di Pordenone che quest’anno raggiunge anche Udine
In programma 8 spettacoli gratuiti dall’8 dicembre al 9 gennaio compreso l’evento speciale sulle note di De Andrè – Il via a Valvasone – Ci sono anche 3 laboratori teatrali
Un momento di incontro tra arte e spiritualità nelle chiese (e non solo) del Friuli occidentale della Diocesi di Concordia-Pordenone e, quest’anno per la prima volta, anche dell’Arcidiocesi di Udine: con 8 spettacoli gratuiti e 3 laboratori teatrali organizzati nel periodo delle feste natalizie, prende il via l’edizione 2019-2020 de “I Teatri dell’anima”, festival nato per riflettere sul mondo che è stato, che sta cambiando e che sarà, analizzando etica, storia e religione.
Al via l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, nella splendido Duomo del Santissimo Corpo di Cristo di Valvasone con il primo spettacolo portato in scena anche da alcuni richiedenti asilo e rifugiati. A seguire le altre tappe. Come quelle a Pordenone, con uno spettacolo che farà riflettere sul rapporto mafia e religione e a Villanova dove si terrà la messa in scena della vita del santo Giuseppe da Copertino con l’attore e regista Fabrizio Pugliese, il quale condurrà anche (su prenotazione) un laboratorio teatrale sulla scrittura. Il 19 dicembre Teatri dell’Anima sbarcherà al salone d’onore Guglielmo Pelizzo nel Palazzo Mantica di Udine, dove si potrà assistere allo spettacolo in lingua friulana “Cumieries di Memories”, capace di gettare uno sguardo su chi vive ai margini della nostra società. Nell’alternarsi tra le chiese e palazzi, si tornerà alla Chiesa della Madonna Pellegrina di Pordenone con lo spettacolo della pastora protestante Gisela Matthiae, la quale ha anche condotto un originale laboratorio teatrale in apertura del Festival.
La programmazione teatrale del festival quest’anno si arricchirà anche di un evento musicale speciale a cura del Coro Polifonico Sant’Antonio Abate di Cordenons. L’evento si terrà all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons e sarà incentrato sulla celebre opera “La buona novella” di Fabrizio De Andrè. Infine anche quest’anno il Festival farà tappa al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Pordenone con lo spettacolo Da Leonardo al Pordenone. Si ripete infatti l’esperienza dei tableaux vivants, che questa volta saranno appunto dedicati ai due protagonisti dei centenari del 2019, ovvero Leonardo da Vinci e Il Pordenone.
I Teatri dell’Anima si concluderà poi il 9 gennaio con lo spettacolo “Settanta volte sette”, che toccherà il tema del perdono e sarà messo in scena all’Auditorium del Centro Balducci a Zugliano (Udine) ospiti di don Pierluigi Di Piazza.
Il tutto in maniera gratuita, grazie all’organizzazione di EtaBeta Teatro in collaborazione con I Teatri Del Sacro, Scuola Sperimentale dell’Attore, Museo Diocesano d’Arte Sacra, Associazione Teatrale Friulana, Uilt FVG e con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Comune di Pordenone nonché la collaborazione delle varie Parrocchie e Comuni toccati dal festival.
“Con la certezza che il teatro sia un mezzo per ritrovare una nuova spiritualità, anche quest’anno – ha spiegato il direttore artistico del festival Andrea Chiappori – vogliamo proporre intensi momenti d’incontro. Con questo festival cerchiamo di mostrare una nuova luce e una nuova speranza puntando a offrire un’occasione di pellegrinaggio tra le fedi. La nostra idea è quella di portare gli spettacoli nei siti di culto e di particolare suggestione architettonica, nei quali la testimonianza umana abbia lasciato una traccia indelebile, perchè crediamo che questi luoghi possano parlare attraverso il teatro. Muoversi tra chiese, abbazie, antichi organi, affreschi è nutrimento dell’anima, a qualunque fede sia votata. Le fedi si incontrano davanti alle immagini di Dio sulla terra, siano esse meraviglie della natura o dell’uomo. In questa cornice abbiamo inserito spettacoli che portino testimonianza della fede parlando dei personaggi che si raccontano o che rappresentano e che fanno vivere. Ogni evento è sfiorato da una fede o da una speranza e parlerà anche di sofferenza ma sempre con uno sguardo positivo, spesso sorridente, nella ricerca felice di una via d’uscita”. “Il viaggio nei luoghi – ha concluso Chiappori – non è solo un percorso turistico, aspetto fondamentale del festival, ma è un approfondimento dell’intreccio che tali luoghi hanno con il respiro dell’uomo”.
SCHEDE SPETTACOLI
8 DICEMBRE 2019: CON ME IN PARADISO
Come detto il via del Festival sarà domenica 8 dicembre nel Duomo del Santissimo Corpo di Cristo di Valvasone alle 16.45 con un benvenuto in musica e alle 17 con “Con me in paradiso” di e con Teatro Periferico di Varese. Il testo di Mario Bianchi per la drammaturgia di Dario Villa e la regia di Paola Manfredi sviluppa due storie parallele e tra gli attori, vede protagonisti alcuni richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Senegal e Guinea Conakry. L’ingresso è gratuito. Prima dello spettacolo (alle ore 15) sarà possibile una visita guidata gratuita al castello offerta da Etabeta Teatro in collaborazione con l’Associazione A Spasso per il Borgo di Valvasone (prenotazione obbligatoria).
“Con me in Paradiso” sviluppa due storie parallele. La prima è il racconto di due moderni “ladroni”, un uomo bianco, padrone di una ex fabbrica, e un extracomunitario, entrambi in fuga dalla polizia, che a un certo punto si ritrovano a tu per tu con un personaggio a loro sconosciuto, Gesù, anch’egli inseguito da una folla inferocita.La seconda è la storia vera del gruppo di lavoro che si è creato attorno alla messa in scena del copione omonimo: gli attori di Teatro Periferico e alcuni richiedenti asilo provenienti da Senegal e Guinea Conakry. Partendo dal testo di Mario Bianchi, il lavoro si è intrecciato man mano con il vissuto dei partecipanti al laboratorio. Così, alla finzione della vicenda si è andata sovrapponendo la vita reale: tutto è entrato a far parte della drammaturgia, perfino le accese discussioni sulla religione, le differenze di veduta sul rapporto uomo-donna, le tensioni legate all’attesa di un permesso che non arriva mai…
A far da filo conduttore, l’episodio dell’incontro tra Gesù e Zaccheo raccontato nel Vangelo di Luca: entrato Gesù a Gerico, Zaccheo desidera vederlo. Essendo piccolo di statura pensa bene di salire su un sicomoro. Quando Gesù giunge sotto l’albero, si ferma e dice: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Anche “Con me in Paradiso” racconta la storia di un incontro e di un’amicizia, quella tra gli attori e i migranti.
13 DICEMBRE 2019: ACQUASANTISSIMA
Venerdì 13 dicembre alle ore 20.45 nella Chiesa del Cristo di Pordenone, con i suoi affreschi trecenteschi, è la volta dello spettacolo “Acquasantissima”, diretto ed interpretato da Fabrizio Pugliese su un testo di Francesco Aiello e Fabrizio Pugliese. Musiche di Remo Da Vico. Nella messa in scena si rifletterà sul rapporto tra mafia e religione. L’ingresso è gratuito. Dopo lo spettacolo, sarà possibile incontrare l’attore. Inoltre, il giorno dopo, sabato 14 dicembre, nella sede di Etabeta Teatro dalle 10 alle 17, è stato organizzato un workshop di narrazione con lo stesso Fabrizio Pugliese.
Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle vittime? La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa, senza i quali sarebbe come un popolo senza religione. Grazie a questo i mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi: la mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere.
In scena è un mafioso stesso a parlare: le storie e fatti sono filtrati attraverso il suo sguardo con l’intento non di condannare, (troppo facile e troppo spesso acquiescente) ma porre domande, spunti di riflessione ragionare e ripensare quella giusta e ‘complessa’ etica religiosa e sociale dove intenzione e responsabilità hanno pari forza e valore. Il testo dello spettacolo nasce da un lunghissimo lavoro di ricerca sulla ‘ndrangheta per sondarne la natura arcaica, la capacità silenziosa di ramificare le proprie azioni criminali, di creare quei legami che ne fanno una delle mafie più rispettate e “sicure” (la ‘ndrangheta ha un numero assolutamente esiguo di pentiti), e per quella commistione di rituali e regole di comportamento interne estremamente complesse, quasi fosse una società parallela a quella ufficiale. Proprio questa sua arcaicità ha generato un personaggio archetipico, con la caratura di un protagonista shakespeariano che ci consegna uno sguardo spietato e lucido sul presente.
DOMENICA 15 DICEMBRE: PER OBBEDIENZA
Un altro affascinante spettacolo di Fabrizio Pugliese, verrà messo in scena domenica 15 dicembre alle 17 nella Chiesa di Sant’Ulderico a Villanova di Pordenone, famosa per il portale lapideo eseguito da Pilacorte e per gli affreschi de Il Pordenone.
Lo spettacolo s’intitola “Per obbedienza – dell’incanto di Frate Giuseppe”, con Fabrizio Pugliese e racconta la storia della vita del santo Giuseppe da Copertino. La drammaturgia è di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese, per la regia di Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese ed è coprodotto da I Teatri del Sacro 2015.
La grande storia di un piccolo uomo fuori dall’ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia picaresca, comica, commovente, una vocazione sublime, l’amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell’autismo che si innamora perdutamente de la mamma sua: la Madonna.
La storia di un ragazzo semplice, anzi “semplice e idiota”, così ne parlava C. Bene, una delle fonti d’ispirazione per questo lavoro, ma un idiota capace di strapparsi da dosso tutte le zavorre, capace di staccarsi da terra perchè capace di svuotarsi dal pensiero, incantato, a ‘vuccaperta’ metafora di un sud azzoppato a cui non resta che volare. Nell’estasi, più che vedere, il soggetto diventa lui stesso madonna, divinità, demone, a seconda; così di San Giuseppe: è il divino che muove verso di lui, non il contrario. Giuseppe va in estasi con una facilità incredibile: l’unica differenza rispetto ad altre estasi, dove lo spirito abbandona un corpo immobile, sta nel fatto che lui il corpo se lo porta con se, in volo; quel corpo martoriato da digiuni e flagellazioni diventa una pagina dove è disegnato tutto il suo amore verso la Madonna , tutta la sofferenza di quel mondo che lui non comprende, non da sveglio, certo, e non secondo un pensare quotidiano, ma che sente dentro di se; non basta lo spirito: Giuseppe ha bisogno di portare con se, in volo, le prove di questa sofferenza.
Senza saperlo, quel santo “idiota” mostra la nostra di inadeguatezza, il nostro bisogno di dare sempre un ordine razionale alle cose, l’incapacità, o paura, di perderci magari davanti ad un affresco, riconducendo alla “potenza simbolica del figurativo” le emozioni che il racconto segreto di quelle immagini ci suscita…
Tutto il lavoro di ricerca, di fonti storiche, di leggende popolari porta nel nostro lavoro all’elaborazione di un testo per attore unico; un narratore e uno sgabello malfermo su cui siede, in bilico anche lui, in procinto di cadere, o di volare, forse.
19 DICEMBRE 2019: CUMIERIES DI MEMORIES
Al Salone d’Onore “Guglielmo Pellizzo” di Palazzo Mantica a Udine, giovedì 19 dicembre alle 20.45 andrà in scena lo spettacolo in marilenghe furlane “Cumieries di Memories”, tratto da un testo di Tiziano Cossettini, per la regia di Luca Ferri e prodotto dalla Compagnia teatrale di Ragogna. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Teatrale Friulana. L’ingresso è libero.
Quante volte passiamo per strada davanti a un barbone, gli gettiamo distrattamente uno sguardo, al limite gli diamo una monetina, ad altri che non ci guardano nemmeno passiamo oltre. E questo incontro sfuggevole cade nel giro di pochi attimi nel dimenticatoio più profondo. Eppure cosa può celarsi dietro queste vite ai margini della società? Quali sono le loro storie? Quali i drammi? O è una scelta di vita? Cosa conta di più nella vita di ognuno di noi il merito o la fortuna? In questo spettacolo emozionante e pregno di sentimenti controversi verrà raccontata la storia di uno di loro.
27 DICEMBRE: LA SIGNORA SEIBOLD ALLA RICERCA DI DI DIO
Da non perdere venerdì 27 dicembre alle 20.45 alla Chiesa della Madonna Pellegrina di Pordenone lo spettacolo “La signora Seibold alla ricerca di Dio” di e con Gisela Mathiae, la pastora tedesca protestante che lavora sul comico, in particolare in riferimento alla Bibbia. L’ingresso è libero. La pastora è stata anche protagonista dello stage di clownig per lo spirito che si è tenuto in apertura del Festival da giovedì 28 a sabato 30 novembre, aperto a tutti e in particolare rivolto ai seminaristi, sacerdoti, insegnanti di religione, catechisti, educatori.
Dove trovare Dio? Signora Seibold si mette a cercare in una chiesa, con un bisogno profondo e la curiosità di un clown. Davanti e dietro l’altare, nella Bibbia, nei banchi, in mezzo alla gente, nello spazio ampio della chiesa – quali sono le tracce di Dio? Forse bisognerebbe cercare altrove? Se si sapesse di preciso cosa cercare, magari si potrebbe trovare.
Una ricerca elementare, con riflessioni teologiche e sempre dal punto di vista del clown. Ma quella prospettiva, non è insita in ogni persona alla ricerca di qualcuno che si potrebbe chiamare Dio?
29 DICEMBRE 2019: LA BUONA NOVELLA
Evento musicale speciale domenica 29 dicembre alle 20.45 all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons. Grazie alla performance del Coro Polifonico di Sant’Antonio Abate di Cordenons, si potrà assistere alla messa in scena di uno dei più grandi lasciti artistici, etici e umani della discografia di Fabrizio De Andrè, ovvero La Buona Novella. Si tratta della rielaborazione corale di Marco Bianchi, Monica Malachi e Lorenzo Donati. A dirigere il coro sarà Monica Malachin per la regia di Andrea Chiappori. L’ingresso è libero.
La Buona Novella è una produzione notissima del cantautore italiano scomparso 20 anni fa, di cui ricorrono quest’anno i 50 anni dalla composizione dell’opera, che risulta ancora attualissima. In questo nuovo allestimento il Coro diventa protagonista e quindi coro scenico; recitando e cantando interagirà con voci soliste voce recitante, pianoforte, violino e violoncello.
Ne risulta una messa in scena particolare, che sottolinea quei colori ed effetti musicali che solo la voce che canta assieme ad altre voci può creare.
La scelta di un’opera di musica leggera per il Polifonico è una grossa novità volta ad allargare i propri confini sia di repertorio che di pubblico, proseguendo così il percorso di ricerca e sperimentazione musicale che lo caratterizza. In particolare il progetto si rivolge ad un nuovo pubblico che potrà scoprire il Polifonico S. Antonio Abate in veste di “vettore” di musica leggera.
4 GENNAIO 2020: DA LEONARDO AL PORDENONE
Il 4 gennaio al Museo diocesano Arte Sacra Pordenone alle 20.45 “Da Leonardo al Pordenone” di Teatri35 – Napoli dedicato alle opere di Leonardo e del Pordenone, protagonisti dei centenari del celebrati nel 2019. La performance con Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis, Antonella Parrella, sarà frutto di un laboratorio teatrale di due giorni nella quale gli allievi saranno protagonisti insieme ai maestri. L’ingresso è libero.
Si ripete l’esperienza dei tableaux vivants, questa volta dedicata ai protagonisti dei centenari del 2019. La performance sarà frutto di un laboratorio teatrale di due giorni nella quale gli allievi saranno protagonisti insieme ai maestri. Morbidi drappeggi e muscoli tesi. Lame, frutti e odore d’incenso. Attori come attrezzisti, scenografi e modelli del pittore. Piume e pesi in sospensione. Il silenzio sacrale profanato dal ritmo della costruzione. Le tele si compongono sotto l’occhio dello spettatore coinvolto in un’esperienza mistica e sensoriale. La performance sui Tableaux Vivants de i Teatri 35 affonda le radici in un’esperienza laboratoriale di svariati anni che pone al centro il corpo dell’attore. Arrivare alla costruzione del quadro non è il fine; ciò che viene ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario.
9 GENNAIO 2020: SETTANTA VOLTE SETTE
Chiude il festival, lo spettacolo Settanta volte sette in programma giovedì 9 gennaio alle 20.45 all’Auditorium Centro Balducci a Zugliano (Udine). Drammaturgia originale di Controcanto Colletivo, ideazione e regia di Clara Sancricca. Controcanto Collettivo è animato da Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero e Clara Sancricca. L’ingresso è libero.
Settanta volte sette racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera.
Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo. Con Settanta volte sette si vuole affrontare il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane.
Eventi collaterali
Sabato 14 dicembre dalle 10 alle 17 nella sede di Etabeta Teatro a Pordenone, workshop di scrittura e narrazione con Fabrizio Pugliese, solo su prenotazione. Quota di partecipazione 60 euro. Altro laboratorio teatrale proposto, sarà quello di Teatri 35 dal titolo “Amor che muove il sole e l’altre stelle” che avrà una durata di 8 ore con performance finale. Il laboratorio si terrà giovedi 2 e venerdì 3 gennaio 2020 dalle ore 14 alle 18. Il laboratorio si svilupperà sullo studio dell’ opera di Leonardo da Vinci “Cenacolo”. Il lavoro sarà strettamente collegato allo studio iconografico sugli apostoli precedentemente svolto dalla compagnia ed avrà come obiettivo finale una performance che coinvolgerà i partecipanti al laboratorio insieme agli attori della compagnia e avrà luogo sabato 4 gennaio alle ore 17 e alle ore 20,45.