Dal Sud Africa per imparare il mestiere di purcitâr
Nessuno si aspettava un iscritto da un altro continente. La storia di un discendente di emigrati friulani che, attraverso il mestiere del norcino, riscopre le sue origini
Al corso di tecniche di norcineria avviato a Fagagna dall’agenzia di Cluster Agrifood Fvg in collaborazione con l’Ecomuseo della gente di Collina “Il Cavalîr”, nessuno si sarebbe aspettato di ricevere un’iscrizione addirittura da un altro continente. E invece è stato proprio così.
I partecipanti, dopo una prima ‘infarinatura’ teorica su igiene dell’allevamento e della trasformazione, benessere animale ed etichettatura dei prodotti, sono passati alla pratica con il maestro norcino Mario Lizzi. Nei quattro incontri, il re dei macellai friulani ha insegnato a questi studenti i segreti dell’arte dei purcitârs, trasmettendo con passione le conoscenze indispensabili a produrre insaccati gustosi nel rispetto della tradizione.
Con la sorpresa di tutti, a frequentare questo percorso introduttivo all’antico mestiere norcino, quest’anno è stato anche un cittadino del Sud Africa. Si tratta di un discendente di friulani: Paolo Como, di mestiere imprenditore, che da tempo sogna di tornare in Friuli per conoscere e valorizzare le eccellenze enogastronomiche della terra dei suoi avi, originari di una piccola frazione di Taipana. Il padre, durante un viaggio di lavoro in Africa, conobbe quella che sarebbe diventata la madre di Paolo e là si stabilirono molti anni fa.
Nonostante venga direttamente da Johannesburg, Paolo Como parla un italiano impeccabile e se la cava un po’ anche con il friulano. Quando però il docente Mario “al tabaave mase svelt” spiegando i trucchi per una luanie perfetta ci hanno pensato gli altri corsisti ad aiutarlo con la traduzione. Ci racconta che in Sud Africa, con un amico di origini toscane, quest’anno ha comprato ben 3 suini ma non gli bastava lavorarli con la ricetta toscana, molto differente da quella friulana, e ha voluto così imparare a fare i salumi come li facevano i suoi nonni paterni venendo a Fagagna. Ci dice anche che il corso però potrebbe servire come base per un radicale cambiamento nella sua vita.
“Sogno di tornare in Friuli – ha rivelato – e di portarci la mia famiglia per aprire un’attività alberghiera, dove proporre ai turisti, stranieri in particolare, tour enogastronomici. Mi piacerebbe insegnare a coloro che parlano la mia stessa lingua e vengono da terre lontane come si fa un frico o una salsiccia friulana, portarli sul Collio a bere un po’ di vino e farli tornare a casa con un bel ricordo della nostra regione, che non si rende conto di avere tanto potenziale non ancora sfruttato”.
Foto anteprima foto 1: Paolo Como