Il Fvg rivendicherà l’autonomia sulla gestione del demanio
Ordiner (Assonautica Udine) «Facciamo pressione insieme per risolvere con urgenza la questione»
L’annuncio dell’assessore Callari al convegno di Assonautica Udine che chiede la proroga quindicennale delle concessioni per la nautica, analogamente a quanto fatto per i “balneari”
Il Friuli Venezia Giulia rivendicherà l’autonomia nei confronti dello Stato sulla gestione del demanio. Lo ha detto l’assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, intervenuto oggi a San Giorgio di Nogaro al convegno “2020 e Direttiva Bolkestein: quale futuro per le concessioni del diporto nautico” promosso dal Comitato Esecutivo di Assonautica Udine, proprio per ribadire l’urgenza di fare pressione a livello nazionale per la proroga delle concessioni di altri 15 anni per le categorie di marina, dei porti turistici e delle associazioni nautiche sportive, analogamente a quanto fatto per la categoria dei “balneari”. Questione fortemente sentita dagli operatori e particolarmente urgente, visto che a molti le concessioni scadono nel 2020.
La Regione (*comunicato completo Regione da ARC). «La Regione non può concedere la proroga sulle concessioni demaniali marine, ma può essere la voce che griderà forte a livello nazionale le istanze di Assonautica – ha detto Callari –. Non abbiamo l’autonomia per legiferare in questo settore, ma abbiamo già fatto sentire la nostra posizione nelle commissioni tecniche a cui ho partecipato a Roma. Lo farò anche nella prossima riunione della commissione Stato Regione che avrebbe già dovuto discutere questo tema nella riunione della prossima settimana, purtroppo rinviata a data da destinarsi per gli attuali problemi del governo», ha precisato Callari, ribadendo la volontà del Friuli Venezia Giulia di rafforzare la propria autonomia».
Assonautica Udine. «Il problema è serio – ha fatto eco all’assessore regionale il presidente Mario Ordiner –. Noi come Assonautica di Udine vogliamo essere di supporto all’economia del mare, poiché rappresentiamo tutta la filiera di imprese. È un settore importante, con un forte peso a livello italiano e perciò necessita di tutta l’attenzione. Abbiamo già incontrato nei giorni scorsi l’assessore Callari e abbiamo trovato la sua disponibilità a portare avanti le nostre istanze e i nostri ragionamenti. Speriamo questo sia solo l’inizio di un lavoro di collaborazione, poiché siamo disponibili a costituire un tavolo di lavoro con tutte le rappresentanze del mondo produttivo del settore, per operare non solo su un problema emergenziale come questo, che è una vera urgenza, ma anche, poi, su altri temi del comparto nautico. Sul tema concessioni, il livello nazionale è quello che decide e su cui dobbiamo fare pressione. E poi potremo fare una progettazione di sviluppo integrata sul nostro territorio, che tenga conto delle potenzialità della nostra laguna per lo sviluppo di tutta la Regione».
Il convegno. Il convegno, moderato dal giornalista specializzato Massimo Bernardo, è stato aperto dal sindaco di San Giorgio Roberto Mattiussi e, oltre a Callari e Ordiner, ha visto gli interventi di Roberto Perocchio (Presidente Assomarinas), Stefano Zunarelli (Ordinario di Diritto dei trasporti nell’università di Bologna) e Francesco Forte (Direttore Centrale patrimonio della regione).
Perocchio ha ricordato come i porti turistici italiani siano ancora in difficoltà, «siamo del 20% sotto i risultati pre-crisi: nel frattempo, si sono creati 20 mila nuovi posti barca e 21 mila sono in costruzione. Sono poi oltre 51 mila quelli in progettazione. Oggi è più croce che delizia avere porto turistico». Zunarelli ha presentato la questione dal punto di vista normativo, facendo capire che il problema della proroga delle concessioni potrebbe essere risolto senza problemi tecnici, se affrontato seriamente a livello nazionale.
Qualche dato. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi della Camera di Commercio di Pn-Ud, Roma è la provincia in cui l’economia del mare ha prodotto, in valore assoluto, il livello più alto di occupati: 127mila. In termini di incidenza sul totale degli occupati, il primo posto è occupato da Olbia-Tempio: i 11mila addetti nell’Economia del Mare rappresentano il 16,8% del totale degli occupati
In questa particolare graduatoria Trieste occupa la sesta posizione: i 14,4 mila addetti nell’Economia del Mare rappresentano il 13% del totale degli occupati.