A Cividale del Friuli i 654 anni della Messa dello Spadone
A seguire la Rievocazione storica dell’ingresso in città del Patriarca Marquardo di Randeck
Domenica 6 gennaio 2020, dalle 10.30 fino al tramonto
A Cividale del Friuli torna la suggestiva cerimonia della Messa dello Spadone, rito solenne che si celebra il giorno dell’Epifania nel Duomo cittadino, lunedì 6 gennaio 2020.
A seguire, la Rievocazione storica dell’entrata del Patriarca Marquardo von Randeck avvenuta a Cividale nel 1366.
Il giorno dell’Epifania Cividale del Friuli rievocherà i 653 anni di uno dei riti liturgici più singolari del mondo cattolico, la Messa solenne detta “dello Spadone”.
Il particolare rito liturgico prevede che il Diacono, che indossa l’elmo piumato, saluti i fedeli impugnando con la mano destra la spada e con la sinistra l’Evangeliario (simboli del potere temporale e spirituale del Patriarca).
Nel tempo, diversi storici hanno cercato di svelare il mistero che avvolge quest’antica cerimonia con diverse interpretazioni: la tesi più accreditata attribuisce al rito il doppio significato liturgico e politico, in quanto celebrata dal Patriarca all’atto del suo insediamento. Il Patriarca, infatti, era anche uomo d’arma, in quanto detentore del potere temporale sul vasto territorio del Patriarcato d’Aquileia.
A conclusione della messa, come avviene ormai da oltre 30 anni, centinaia di figuranti in costume storico rievocheranno l’entrata a Cividale di Marquardo von Randeck.
Il corteo, costituito dalla Comunità di Cividale pronta ad accogliere il Patriarca sfilerà da Porta di Ponte, per percorrere il Corso e congiungersi al corteo di Marquardo, che entrerà a Cividale da Porta san Pietro accompagnato dai Ministeriali Maggiori a cavallo. Il corteo quindi giungerà in Piazza Duomo, dove avrà inizio l’atteso cerimoniale in cui il Patriarca riceverà gli omaggi quale capo spirituale e temporale del territorio.
Nel pomeriggio proseguirà la festa in onore delle investiture con le attività di animazione medievale.
Programma dettagliato
RITORNA IL PATRIARCA
Lunedì 6 gennaio 2020
Da metà mattina
Solenne Messa, detta “dello Spadone”
nella Basilica di Santa Maria Assunta (Duomo)
Rievocazione storica in costume dell’entrata del Patriarca Marquardo von Randeck avvenuta a Cividale del Friuli nel 1366
Il corteo storico
La Comunità di Cividale si prepara ad accogliere il Patriarca sfilando per le vie della città per giungere in piazza Duomo, dove ha inizio l’atteso cerimoniale:
– la waita cittadina mette in sicurezza la piazza, i portari delle quattro porte storiche sono chiamati al centro della città
– Marquardo von Randeck domina la piazza dal seggio vescovile
– i nobili liberi e i castellani di Cividale omaggiano il Patriarca con preziosi doni
– il popolo agricoltore consegna la canipa in segno di fedeltà
– il Principe della Patria decreta la reinvestitura di alcuni feudi
– il maestro d’arme conduce una tenzon cortese
– i Ministeriali Maggiori a cavallo conducono il Patriarca Marquardo von Randeck all’investitura della temporalità della sua Chiesa
– Marquardo von Randeck riceve la spada da stocco in segno del potere temporale
– la Comunità tutta giura solennemente la fedeltà al Patriarca
Nel pomeriggio in Piazza Duomo
Animazioni medievali in onore delle investiture
La storia
La Messa dello Spadone e il Patriarca Marquardo von Randeck
Marquardo von Randeck, Patriarca d’Aquileia, fece il suo ingresso a Cividale del Friuli nel 1366. Si trattava di un evento di grande prestigio per la Città. Tutta la comunità diede lustro all’avvenimento con onori fastosi. La tradizione suggerisce che Marquardo, capo spirituale e temporale del Patriarcato aquileiese, prese possesso di Cividale e del suo territorio e introdusse la Messa dello Spadone. Una cerimonia mutuata dal mondo germanico che unisce forme liturgiche dell’antica Chiesa aquileise-cividalese del XII secolo con una ritualità politica e civile di derivazione imperiale. Da quel lontano 1366 questo rito ancor oggi viene celebrato nel giorno dell’Epifania.
Dal 1984, al termine della celebrazione liturgica, centinaia di figuranti rievocano quell’episodio che ha segnato la storia della città.
La solenne liturgia
La solenne liturgia della Messa dello Spadone, segue un preciso protocollo: inizia con l’ingresso del clero in corteo, aperto da un giovane chierico che porta una croce; seguono i canonici, il diacono, il celebrante con a fianco il maestro delle cerimonie;
il corteo è chiuso dagli altri chierici.
Durante il rito il diacono indossa un elmo piumato, con la mano sinistra regge un prezioso evangeliario e con la destra impugna una lunga spada, lo “Spadone” che dà il nome alla Messa.
Nel corso della liturgia il diacono solleva più volte lo Spadone e, fendendo l’aria avanti a sé per tre volte, rivolge un segno di saluto al Celebrante, al Capitolo e al clero disposto nel coro e ai tanti fedeli che gremiscono la chiesa.
I testi della liturgia sono proclamati o cantati in latino, secondo il Rito del Concilio Vaticano II, mentre risalgono al XII secolo, e fanno parte del patrimonio del canto sacro della Chiesa Aquileiese-Cividalese il canto dell’Epistola, dell’Evangelo e l’Annuncio delle celebrazioni pasquali.
La Messa dello Spadone trae origine dal mondo germanico tardomedievale dove questa celebrazione religiosa era nata con il nome di Schwertmesse – Messa della Spada. Fu celebrata per la prima volta a Basilea nel 1347, poi in Francia e in Germania e, da qui, venne “importata” in Friuli da Marquardo von Randeck, patriarca di Aquileia. Il 6 luglio 1366, di fronte alla nobiltà e al popolo radunati nella basilica cividalese, Marquardo ricevette dal vicedecano del Capitolo una spada, simbolo della sua signoria spirituale e temporale. Con essa celebrò a Cividale la prima Messa dello Spadone, replicando il rituale della Schwertmesse. Oggi questo antico rito rivive solo nella città di Cividale, dove, forse, si è voluto conservare, anche se in copia, la spada di Marquardo, considerata l’ultimo simbolo dello Stato patriarcale nel quale Cividale ebbe un ruolo di primo piano. Ancora oggi questa straordinaria liturgia testimonia in modo vivo e vitale il grande patrimonio religioso, spirituale e storico di Cividale.
Spada, elmo ed evangeliario
La lunghezza singolare di questa spada – ben 109 centimetri – ha indotto i cividalese a chiamarla familiarmente “spadone”. La Spada utilizzata durante la cerimonia, abitualmente conservata al Museo Cristiano, è uno stocco (lama di foggia tedesca) ed è una copia quattrocentesca dell’originale: sulla guardia dell’elsa è incisa l’iscrizione con il nome di Marquardo e la data del 6 luglio 1366. L’ elmo è di foggia cinquecentesca, in cuoio finemente decorato. Un dragone fa da cimiero e, nella parte anteriore, c’è la raffigurazione di Santa Maria Assunta, titolare del duomo cividalese.
L’ evangeliario, adoperato esclusivamente per la Messa dello Spadone, è un codice del XV secolo contenente il Vangelo dell’Epifania. La copertura, applicata su una tavola lignea rivestita di velluto rosso, è in lamina d’argento sbalzata e dorata con una pregevole Crocifissione del 1200. L’evangeliario fu ricopiato, da un testo più antico, dal presbitero polacco Valeriano de Albaecclesia nel 1433. Spada, elmo ed evangeliario sono esposti al Museo Cristiano e Tesoro del Duomo, con entrata accanto al campanile.
Informazioni: www.paliodicividale.net; www.cividale.net;