Per cinque settimane Pordenone capitale della scrittura creativa italiana
Per cinque settimane Pordenone torna ad essere la capitale della scrittura creativa italiana, grazie alla full immersion proposta da Pordenonescrive, la Scuola di Scrittura Creativa della Fondazione Pordenonelegge a cura degli scrittori Alberto Garlini e Gian Mario Villalta. Appuntamento dal primo febbraio al 7 marzo 2020, ogni sabato, per l’11^ edizione, che offrirà una full immersion di 36 ore di lezione strutturate per “Scrivere insieme le trame della vita“.
La nuova edizione di Pordenonescrive lascerà molto spazio ai laboratori, alternati a lezioni frontali che spazieranno dal gotico siciliano all’ucronia, dall’amicizia come tema romanzesco all’incontro/scontro con la tradizione. Pordenonescrive 2020 si svolgerà a Palazzo Badini (via Mazzini 2, Pordenone), Iscrizioni entro sabato 18 gennaio 2020 alla mail fondazione@pordenonelegge.it seguendo le indicazioni consultabili sul sito www.pordenonelegge.it tel 04341573100).
Come sempre saranno di grande autorevolezza gli insegnanti di Pordenonescrive: Andrea Tarabbia, vincitore dell’ultimo Premio Campiello, racconterà l’alto artigianato che presiede al lavoro di scrittura. Michela Marzano si soffermerà sui rapporti tra fiction e autobiografia e Nadia Terranova, finalista del premio Strega, terrà una lezione dedicata al gotico siciliano e un laboratorio sul romanzo famigliare. Marcello Fois si soffermerà sul tema dell’amicizia, e su come possa essere svolto romanzescamente. Tullio Avoledo ci racconterà uno dei temi più cari della sua produzione letteraria, e cioè l’Ucronia, la possibilità di inventare sviluppi diversi della storia, mentre i curatori di Pordenonescrive, Alberto Garlini e Gian Mario Villalta, daranno vita ad altrettanti laboratori. Garlini si occuperà della costruzione del romanzo, partendo da un soggetto, e quindi dall’ideazione di una storia per arrivare al primo capitolo, toccando elementi di stile e di efficacia. Mentre Villalta imposterà un appassionante corpo a corpo con gli studenti sul tema della poesia, come forma “alta” di utilizzo della lingua che innerva anche la prosa romanzesca, in un gioco di rimandi e di echi.