Il ciclo economico resta debole, Udine resiste grazie all’export e traina l’intera regione
Le priorità di Confindustria Udine: internazionalizzazione, innovazione, credito, formazione, responsabilità sociale d’impresa
Si è tenuta questa mattina (martedì 21/01/2020) , a palazzo Torriani, la conferenza stampa di inizio anno della presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli. Presenti anche il vicepresidente vicario dell’Associazione e presidente di Confidi Friuli Cristian Vida, i vice-presidenti Fabrizio Cattelan e Dino Feragotto e il direttore generale Michele Nencioni. L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto congiunturale dell’economia friulana e per riassumere i tanti filoni di attività di Confindustria Udine.
Economia italiana – In Italia, secondo le stime dell’Ocse pubblicate lo scorso novembre, il Pil dovrebbe riprendere a crescere molto gradualmente del +0,4% quest’anno e del +0,5% nel 2021, dopo aver registrato solo un +0,2% nel 2019. Sostanzialmente in linea – per il 2020 – anche le previsioni di Banca d’Italia, FMI e Prometeia (tutte pubblicate nel gennaio di quest’anno), che prevedono un +0,5%, mentre nel 2021 stimano una crescita oscillante tra lo 0,7 e lo 0,9%.Economia regionale – Nel 2019 in Friuli Venezia Giulia il Prodotto Interno Lordo, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Prometeia aggiornati a gennaio 2020, è previsto aumentare del +0,2% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente, +1,1%. L’andamento del Pil risulterebbe in accelerazione quest’anno, +0,7%.
Gli investimenti fissi lordi sono stimati in frenata nel 2019 (+1,9%) rispetto al 2018 (+4%). Per il 2020 si stima un aumento del +1,9%. Le esportazioni, cresciute a valori concatenati del +3,5% nel 2018, si stimano in calo nel 2019, per effetto della cantieristica, per tornare ad accelerare nel 2020 (+2,4%).
In FVG la media degli occupati nei primi nove mesi del 2019 si è attestata a quota 510.690, 1.271 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2018, -0,2% (occupazione femminile -2,7%, maschile +1,7%). “Sulle donne – ha osservato Mareschi Danieli – continua a pesare la responsabilità delle cure parentali e le insufficienti politiche di sostegno alla maternità”.
Economia provinciale – Nel terzo trimestre 2019 si è ulteriormente aggravato il rallentamento del ciclo economico in provincia di Udine. L’indicatore della produzione industriale per le imprese manifatturiere è, infatti, sceso nel trimestre luglio-settembre del -3,7% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, e segue il calo del -2,7% del secondo trimestre e del -0,9% registrato nel primo.
“Prosegue – ha evidenziato Mareschi Danieli – la diminuzione, senza interruzione, in atto dal terzo trimestre 2017. L’indice della produzione a fine anno chiuderà con una variazione media annua negativa: non accadeva dal 2013. Questa dinamica debole è dovuta a vari fattori, ad iniziare dall’elevata incertezza che ha frenato il commercio mondiale legata ai conflitti tariffari, alle turbolenze geopolitiche, all’eventualità di una hard Brexit, al rallentamento del settore automotive in Germania, alle politiche fiscali in Italia “e – ha aggiunto la presidente – al clima anti-impresa che, per i reati tributari, vede l’imprenditore colpevole fino a prova contraria”.
Le previsioni degli operatori per i prossimi mesi evidenziano un “sentiment” stabile con una nota positiva per le vendite all’estero.
Export – Le esportazioni della Provincia di Udine resistono alla fase di rallentamento della crescita globale, confermando il trend positivo, ma mostrano una decelerazione. Nel dettaglio, l’export udinese, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria su dati Istat, nel terzo trimestre 2019 è cresciuto del +2,5% rispetto allo stesso periodo del 2018, meno rispetto al primo semestre quando si è registrato un aumento medio +7,8% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Nel periodo gennaio-settembre 2019 le vendite all’estero hanno segnato un incremento tendenziale del +6%, inferiore alla variazione annotata nel 2018 rispetto al 2017 pari al +10,4%.
“Nei primi nove mesi del 2019 – ha evidenziato la presidente di Confindustria Udine – le esportazioni della Provincia di Udine hanno, comunque, registrato una crescita tripla rispetto della media del Nord Est (+1,9%) e oltre il doppio dell’Italia (+2,5%), passando da 4.450 a 4.719 milioni di euro. La quota dell’export udinese su quella regionale si è attesta al 44,4%, superiore a quella delle altre province (Pordenone 27,9%, Trieste 20,5%, Gorizia 7,2%), ed in crescita rispetto al 2018 (38,8%)”.
Mercato del lavoro – In Provincia di Udine, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati dell’Osservatorio del lavoro della Regione, il tasso di disoccupazione (rapporto tra disoccupati e l’insieme di occupati e disoccupati), nei primi nove mesi del 2019, è diminuito rispetto all’anno precedente, dal 6,3% al 6% (a seguito del calo del tasso di disoccupazione maschile, dal 5,3% al 4,7%, mentre quello femminile è aumentato dal 7,5 al 7,7%).
Nel complesso dei settori economici, la tipologia contrattuale prevalente, nel periodo gennaio-settembre 2019, è rappresentata dal rapporto a tempo determinato che ha interessato 38.039 assunzioni pari al 50,8% del totale. Nel manifatturiero la tipologia contrattuale maggiormente utilizzata è il lavoro in somministrazione, 4.225 assunzioni pari al 38,2% del totale.
L’attività di Confindustria Udine:
Con una punta d’orgoglio Anna Mareschi Danieli ha parlato di un vero e proprio “Modello Udine”, coniato dai rappresentanti delle Confindustrie estere riunitisi recentemente in Confindustria Udine, per evidenziare le modalità e la proattività dimostrate dall’Associazione nelle tematiche relative a internazionalizzazione, innovazione, formazione, credito, rapporti istituzionali e responsabilità sociale.
Internazionalizzazione – Mareschi Danieli, che a fine 2019 è entrata nel cda di Simest, ha ricordato come da anni Confindustria Udine si stia muovendo con i propri funzionari nell’area Est Europa “e come ad oggi questo lavoro stia dando i suoi frutti in un’ottica sinergica con tutte le Rappresentanze estere di Confindustria”. A riprova del lavoro che dura da dieci anni, Udine ha recentemente ospitato i presidenti e i direttori delle Confindustrie Estere, tutte racchiuse all’interno del Gruppo Tecnico Internazionalizzazione Associativa presieduto dall’imprenditore Edoardo Garrone.
“Questo – ha aggiunto la presidente – è solo uno dei tanti passaggi che vede la nostra Associazione impegnata fortemente per le aziende all’estero. Confindustria Udine, caso unico in Italia, è socia e parte attiva già di Confindustria Serbia, Confindustria Montenegro, della neonata Confindustria Slovenia, della quale siamo fondatori”. Nel 2020 – ha poi assicurato Mareschi Danieli – ci espanderemo anche in Polonia e in tutti gli altri paesi dove esiste Confindustria”.
“Ci siamo concentrati sull’accompagnamento e sulla ricerca di potenziali partnership per le nostre aziende con specifico focus (settori metalmeccanico, siderurgico, alimentare, energie rinnovabili, ICT) e ciò ha portato – ha proseguito la presidente – più di un centinaio di aziende ad affacciarsi a queste aree geograficamente vicine, ma non per questo facili da approcciare. Non ci fermiamo qui perché le nostre imprese devono rafforzarsi e crescere sui mercati esteri. Questo è il modo in cui intendiamo le vere alleanze, costruite sulle partnership concrete, facendo così il bene del nostro sistema associativo e delle imprese che lo compongono”.
Innovazione – Mareschi Danieli ha ricordato la collaborazione con tutti gli stakeholders dell’innovazione regionali, finalizzata anche all’individuazione di una “nuova mission strategica per Friuli Innovazione”.
“Confindustria Udine si è fatta parte attiva – ha sottolineato la presidente – anche nella creazione della rete di imprese e nello sviluppo progettuale. I tre progetti da noi supportati hanno beneficiato di un contributo in conto capitale a fondo perduto ministeriale di 24,5 milioni e cofinanziamento regionale di 2.4 milioni”.
L’Associazione si è poi attivata per creare, assieme ad altri 5 partner economici del territorio, il DIH Udine, uno dei tre Digital Innovation Hub della Regione FVG riconosciuti dalla Commissione Europea, specializzato sul tema dell’intelligenza artificiale. Durante il 2019 è diventata operativa la sede del DIH Udine a Palazzo Torriani.
La presidente ha parlato anche di Insiel, di cui è componente del CdA. A tale riguardo ha citato il primo esempio di successo e di efficace collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e un’azienda privata. E’ il contratto per la fornitura dei servizi in cloud IaaS – Infrastructure as a service – 2.0 siglato alla fine del 2019 fra Insiel e Tecnoteca srl, azienda con sede a Tavagnacco, leader nei settori dell’’IT Governance e del Facility Management. “Si tratta – ha detto – di un importante momento di svolta e di crescita”.
Formazione – La presidente Mareschi Danieli ha rimarcato il grande successo avuto (tre classi, una novantina di corsisti) dalla partenza dell’Executive Master in Business Administration per imprenditori e classe dirigente del territorio varato in collaborazione con l’Università di Udine. E’ poi entrata nel merito dello strutturato progetto “Spirito d’Impresa” con iniziative specifiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado a cominciare dalla gara per piccoli inventori “Eureka, Funziona!” per le scuole primarie e proseguendo con la lezione spettacolo al Teatro ‘Orient-attiva-Mente’ in collaborazione con Confapi FVG in tema di orientamento per le scuole secondarie di primo grado cui sono dedicati anche gli incontri informativi per le famiglie degli studenti della terza media. Per le scuole secondarie di secondo grado ecco le iniziative di Fabbriche Aperte (27 aziende, 600 studenti di 8 istituti superiori) e di “Talk, Storie di persone e imprese”.
L’accesso al credito – Mareschi Danieli ha parlato di Friulia, auspicandone interventi sul territorio anche a sostegno di progetti aziendali con profilo di rischio più elevato, oltre che del dialogo aperto con Frie e Finest.
E’ stato Cristian Vida, vice presidente vicario e presidente di Confidi Friuli, a relazionare sugli esiti positivi della fusione dei Confidi di Udine e Pordenone. Grandi sono le aspettative legate al ritorno dell’attività vigilata. Da soggetto vigilato dalla Banca d’Italia, uno dei trenta in Italia, Confidi Friuli sarà infatti abilitato a fornire consulenza e ad operare in maniera diretta nella concessione del credito.
Responsabilità sociale d’impresa – In questo ambito spicca la partecipazione attiva a Sa.Pr.Emo, innovativo progetto sperimentale di educazione alla legalità e di promozione di scelte di salute consapevoli e proattive, coadiuvate da esempi solidi e concreti del “fare”. L’edizione 2019/2020 prevede il coinvolgimento di 26 classi II e III di quindici istituti scolastici.
Si è parlato pure di gestione degli investimenti verso la sostenibilità e l’inclusione sociale. Confindustria Udine ha deciso di allocare parte del proprio patrimonio in un portafoglio il cui rendimento andrà interamente a sostenere una Onlus del territorio, l’associazione Vicini di Casa, che si occupa di housing sociale.
Per il vice-presidente Cattelan “quella della responsabilità sociale d’impresa è una tematica che mancava nella Confindustria del passato e di cui le imprese e la stessa Associazione ne possono beneficiare anche in termini reputazionali”.
Altri temi – Mareschi Danieli, nel suo intervento, ha toccato anche altri temi. Tra questi, i rapporti con i sindacati sfociati a fine dicembre del patto tra Confindustria Udine, Cgil, Cisl e Uil territoriali per il rilancio dell’area udinese denominato “Per un futuro raggiungibile”. La presidente ha ricordato anche la delibera del Consiglio Generale di Confindustria Udine che dà il definitivo via libera al progetto di riqualificazione della Torre di Santa Maria. Quest’anno partiranno i lavori. La Torre ospiterà uno spazio espositivo, denominato Vetrina dell’ingegno, dedicato alle eccellenze produttive del territorio e un auditorium.
Aumento delle imprese associate – Dall’insediamento della squadra di Presidenza sono state associate 81 aziende, di cui aggregati 7, effettivi 49, start-up 25, per un totale di 1.425 dipendenti.
Le priorità – In conclusione la presidente Mareschi Danieli ha elencato le priorità di Confindustria Udine: semplificazione della burocrazia, certezza del diritto, formazione e riqualificazione professionale, innovazione, infrastrutture, costo del lavoro, fisco, famiglia, natalità, governo dell’immigrazione ed Europa.
Le domande dei giornalisti – La presidente Mareschi Danieli ha infine risposto alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa.
Sul rinnovo della presidenza nazionale di Confindustria, Mareschi Danieli ha affermato: “Siamo in attesa di conoscere le candidature ufficiali. Quando saranno formalizzate sarà il Consiglio Generale di Confindustria Udine ad esprimersi. Va riconosciuto che tutti gli aspiranti alla presidenza ad ora (Bonomi, Illy, Mattioli, Orsini e Pasini) sono imprenditori di alto profilo”.
Sulla crisi Safilo la situazione – ha detto la presidente – “non è rosea”. “Noi – ha aggiunto – siamo impegnati con Confindustria Belluno, che incontreremo la prossima settimana, a cercare potenziali acquirenti, muovendoci pure sul fronte dell’eventuale riqualificazione e ricollocamento del personale”.
Capitolo infrastrutture. Cosa chiedono gli industriali friulani? “Sicuramente la banda larga su tutto il territorio. E, poi – ha risposto Mareschi Danieli -, anche la realizzazione della Cimpello-Sequals e la messa in sicurezza delle nostre strade e il potenziamento delle ferrovie”.
La presidente ha quindi confermato che obiettivo della sua presidenza è arrivare alla regionalizzazione di Confindustria. “Il FVG ha bisogno di una Confindustria unica per avere più voce in capitolo a livello nazionale, ma la regionalizzazione non può avvenire ad ogni costo se manca una precisa volontà da parte di tutte le territoriali. La nostra manovra di uscita da una prima fase della regionalizzazione che non aveva prodotto risultati ha avuto il pregio di smuovere le acque portando ad una prima aggregazione, quella di Confindustria Alto Adriatico, che sta muovendo i primi passi, vedremo come. La Confindustria unica regionale per noi resta un obiettivo e in parte una speranza”.
L’ultima domanda ha riguardato la Via della Seta. “I cinesi fanno i loro interessi così come gli Stati Uniti, con la loro battaglia commerciale, stanno facendo i propri”. L’Italia – a detta di Mareschi Danieli – per non soccombere dovrebbe riuscire a portare nel nostro Paese tutta la catena del valore delle produzioni e l’intero FVG, rispetto al porto di Trieste, indicato quale terminal della Via della Seta, deve essere adeguatamente collegato alle aree produttive territoriali. Senza dimenticare, peraltro, che questa è una partita che va giocata a livello europeo, perché nessun paese del vecchio continente, da solo, è in grado di misurarsi alla pari con un interlocutore come la Cina”.