Cividale ha ricordato l’opera e la figura del professore Luciano Bosio
Due giorni di convegno al museo archeologico con studiosi di primo piano.
Grazie ad una felice intuizione dell’Associazione del Liceo classico ‘P. Diacono’ condivisa dalle università di Padova e di Udine, si è tenuta a Cividale presso il Museo archeologico nazionale una 2 giorni dedicato a Luciano Bosio, insigne cividalese docente di Topografia antica presso l’ateneo patavino per quasi 30 anni. Concluse il suo magistero a Padova con l’anno accademico 1991-1992 al compimento dei 70 anni e si spense il 25 gennaio 1997. E proprio nella concomitanza del 21° anniversario della sua morte, la città ducale che lui tanto amava lo ha ricordato con un convegno di studi apertosi con i saluti dell’assessore comunale alla cultura Angela Zappulla e di Andrea Stedile, vicepresidente di Civibank, ististuto che ha supportato l’evento.
Nativo di San Vito al Tagliamento ma cividalese di adozione, Bosio sostenne tutti gli esami universitari a Padova però si volle laureare a Trieste con Mario Mirabella Roberti discutendo la tesi “Le strade romane del Friuli”. Il suo interesse per la topografia antica emerge quindi da subito e fondamentali sono stati i suoi contributi scientifci sulla via Postumia e sulla centurazione dell’agro concordiese. Di seguito vengono editati i volumi “Itinerari della Venetia romana” e, più tardi, “Le strade romane della Venetia e dell’Histria”, fino al fondamentale lavoro “Tabula Peutingeriana”. Tanti altre ricerche topografico-archeologiche sono dovute al suo intenso impegno accademico ma forse il titolo che dà la cifra del suo impegno è “Valori umani e sociali nella nella centuraizione” (1987), fondamentale opera per capire il territorio antico e insieme gli uomini che lo popolavano.
Della figura dell’uomo e del docente e del suo ampio impegno di studi hanno reso testimonianza molti specialisti del settore giunti per lo più dagli atenei di Padova e di Udine per onorare Luciano Bosio protagonista di una stagione culturale irripetibile per Cividale che ha visto nella seconda metà del ‘900 operare e vivere nelle sue contrade studiosi del calibro di Bosio, appunto, ma anche di Carlo Guido Mor, Amelio Tagliaferri e Mario Brozzi, come ha ricordato il vicepresidente di Civibank Stedle.