Cafc, Il Presidente Salvatore Benigno illustra gli obiettivi e le sfide da affrontare per il prossimo quadriennio
CAFC, sviluppo, efficientamento e sostenibilità
Investiremo per migliorare ancora il servizio nell’ambito dell’economia circolare
Il Presidente Salvatore Benigno ci illustra quali saranno gli obiettivi e quali le sfide da affrontare per il prossimo decisivo quadriennio
In questi anni CAFC S.p.A, la società pubblica che gestisce il Servizio Idrico Integrato, è stata protagonista di un importante processo di sviluppo che l’ha portata a divenire oggi il gestore del settore idrico di riferimento a livello regionale. La volontà dell’Azienda, che garantisce un servizio di estrema qualità ad oltre 307 mila utenti, è quello di continuare questa crescita in un’ottica di efficientamento e di tutela dell’ambiente, nel rispetto non solo delle esigenze di oggi ma anche e soprattutto di quelle delle generazioni future.
Con il Presidente Salvatore Benigno abbiamo individuato quali saranno gli obiettivi e quali le sfide da affrontare per il prossimo futuro: “Quelli di CAFC sono numeri di partenza assai importanti” – spiega – “La nostra rete comprende 6 mila chilometri di acquedotto, 4 mila chilometri di rete fognaria, 500 impianti di depurazione, di cui quattro con capacità di servizio di oltre 100 mila abitanti. Ogni anno eroghiamo oltre 60 milioni di metri cubi di acqua potabile con un tasso di perdita idrica tra i più bassi di tutta Italia. Garantiamo alle famiglie un servizio in assoluta sicurezza, un’acqua sana e sottoposta a rigidi controlli con cadenza settimanale sia alla fonte che nella rete di distribuzione. Dal sito web di CAFC S.p.A. attraverso il link denominato “verifica cosa bevi –analizza l’acqua della tua città” è possibile prendere visione delle analisi dell’acqua distribuita nelle varie aree territoriali in base alle varie fonti di provenienza. Non vogliamo, però, assolutamente fermarci qui, il nostro obiettivo è quello di migliorare ancora la nostra struttura per garantire un servizio che sia il più efficiente e sostenibile possibile attraverso l’ottimizzazione continua degli impianti e delle reti di distribuzione oltre agli interventi di manutenzione straordinaria, con una rigida attenzione alla riduzione dei costi di servizio”.
Per CAFC quello di una completa sostenibilità ambientale è uno dei primi obiettivi in agenda: “Siamo soddisfatti di aver potuto riscontare una maggiore attenzione agli sprechi da parte dei cittadini utenti e una diminuzione dei consumi da parte delle imprese. Grazie anche all’informazione costante che forniamo hanno compreso il grande valore dell’acqua e l’importanza della tutela dell’ambiente circostante. Stiamo lavorando intensamente per far sì che la nostra sia un’azienda sempre più rispettosa dell’ambiente. Il 100% dell’energia elettrica necessaria per l’erogazione del servizio dal 2019 proviene da fonti rinnovabili. Continueremo, poi, a ridurre le emissioni di CO2 grazie ad una serie di progetti che entreranno da quest’anno in fase attuativa e che prevedono l’acquisto di autovetture elettriche ad emissioni zero, una collaborazione con attori del territorio come il Parco delle Prealpi Giulie, per l’adozione di boschi e la piantumazione di alberi nel pieno concetto dell’economia circolare”.
Uno degli interventi che CAFC porterà avanti nel prossimo periodo tariffario sulla base della forte spinta del’Autorrity di settore ARERA riguarda l’incentivo all’utilizzo dell’acqua depurata da parte delle imprese idroesigenti: “L’acqua è un bene primario, non possiamo permetterci di sprecarla. Anche per quanto riguarda le imprese il nostro sforzo è orientato al contenimento dei consumi. Introdurremo una tariffazione a fasce, rispetto al previgente sistema ad abbonamento, in base a quelli che sono i consumi. Cercheremo, poi, di incentivare le industrie che hanno consumi importanti d’acqua ad avere delle progettualità di riutilizzo delle acque di risulta dei processi industriali opportunamente trattate . Ci faremo portatori di una serie di interventi che possano sostenere le aziende in questo processo di razionalizzazione, con progettualità da sviluppare ad esempio con le università presenti in Regione FVG. L’obiettivo finale è quello di garantire il massimo servizio incentivando allo stesso tempo dei progetti per il contenimento dei consumi”.
Progettualità precise anche per il recupero dei fanghi di depurazione: “Da quest’anno le norme diventeranno più stringenti. In pool con altri gestori stiamo lavorando a dei piani specifici di recupero e che faranno sì che i fanghi, opportunamente essicati, possano essere riutilizzati come fonte energetica”.
Rendere sempre più consapevole il cittadino dell’attività che CAFC svolge è un altro impegno assunto: “Crediamo molto nell’importanza di un coinvolgimento dei cittadini nella nostra programmazione. Vogliamo che i nostri utenti siano sempre più partecipi a quelle che sono le iniziative e i progetti aziendali. L’acqua è un bene pubblico, la sua gestione è fondamentale per la qualità della vita delle persone. Garantiremo maggiore trasparenza creando così un’azienda che sia osmotica con il territorio che la circonda”.
Il bilancio del 2019 si è chiuso con un fatturato di un milione e mezzo in meno rispetto all’anno precedente. Un calo che deriva da una scelta strategica ben precisa: “Abbiamo autonomamente rinunciato ad incrementi tariffari per venire incontro alle esigenze dei cittadini ed allentare la tensione sociale. Nell’articolazione tariffaria abbiamo introdotto una diminuzione di quella che è la quota fissa, per la copertura dei costi generali. Volevamo dare un segnale soprattutto alle zone più in difficoltà, come la montagna. Diminuzione che non va vista come un mancato guadagno ma come la vicinanza al territorio e al tema delle nuove povertà. Stiamo cercando di definire inoltre una tariffa ad hoc per tutti i comuni montani, una dimostrazione di interesse per un’area a forte spopolamento. Stiamo studiando anche la possibilità di aumentare l’intensità di aiuto del bonus idrico, previsto dalla normativa nazionale, con fonti finanziarie proprie. Si tratta, di fronte a oggettive difficoltà economiche, certificate dai servizi sociali dei Comuni, di aver un sostegno al pagamento delle bollette. Le nostre scelte sono orientate non per la massimizzazione del profitto ma per il beneficio sociale diffuso considerando il fatto che l’acqua non è un bene ma un diritto”.
La società, comunque, è sana e priva di debito. E’ proprio questa solidità dal punto di vista finanziario che ha permesso in questi anni di programmare in maniera strategica tutta una serie di invertenti sul territorio: “Tutti quelli che sono gli utili di esercizio sono re-investiti nell’effettuazione di opere pubbliche. Nel 2019 abbiamo investito oltre 21 milioni di euro, anche nei prossimi anni continueremo ad investire per efficientare il sistema aprendoci sempre di più al territorio e al coinvolgimento dei portatori d’interesse nell’attività di programmazione strategica. Lavoreremo sull’area della montagna che era fortemente arretrata, miglioreremo i processi di depurazione e di fognatura, soprattutto in zone come la bassa friulana orientale, miglioreremo poi i sistemi di depurazione concentrando l’attività su impianti di grande dimensione”.
Gestire il Servizio Idrico Integrato significa anche svolgere un ruolo fondamentale per la crescista dell’economia locale. Sono 366, infatti, i fornitori che nell’ultimo anno hanno lavorato con CAFC: “Per noi il legame con il territorio è fondamentale. Abbiamo un’area vastissima da gestire e per questo ci affidiamo anche a collaborazioni esterne. 25 milioni di euro all’anno è l’ammontare del valore degli appalti da noi affidati. Si tratta di una ricaduta importante per il tessuto economico friulano, considerando anche il fatto che circa l’80% delle forniture vede coinvolte ditte del tessuto regionale, un valore che CAFC crea con la sua attività. E’ un nostro impegno sostenere le aziende friulane creando nuove opportunità di lavoro”.
da IL PAîS gente della nostra terra Gennaio 2020_edizione cartacea
https://ita.calameo.com/read/004769722ae504543615a