I mosaici di Aquileia: un seminario di studio tra archeologia e fiction alla Scuola Mosaicisti del Friuli
Esiste un legame profondo tra la Scuola Mosaicisti del Friuli e Aquileia: i mosaici dell’antica città romana sono sempre stati dei modelli per gli allievi, che nei primi due anni di corso si cimentano proprio nelle tecniche del mosaico romano. Per approfondirne lo studio è stato organizzato, all’interno della Scuola nella mattina di venerdì 7 febbraio, un seminario che ha visto la partecipazione degli allievi e docenti, oltre che di numerose guide turistiche regionali.
Relatori sono stati l’architetto Guglielmo Zanette e Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia. I loro interventi, seppur affrontando il tema con modalità diverse, hanno saputo evidenziare l’importanza del sito archeologico di Aquileia che con i suoi mosaici è stato riconosciuto dal 1998 Patrimonio dell’Umanità.
Autore, regista e promotore culturale attraverso l’associazione Naonis, Guglielmo Zanette ha scelto, per raccontare la storia e i tesori di Aquileia, lo strumento cinematografico. Zanette ha presentato il progetto di un docu-film: un thriller archeologico ambientato ai giorni nostri che rievoca con riferimenti scientifici luoghi e vicende del passato, offrendo un modo nuovo e attuale di conoscere le rilevanze archeologiche aquileiesi e di promuoverle. Per l’occasione è stata proposta la visione del prologo storico del film, affidato alla creatività del fumettista Paolo Cossi.
L’archeologo Cristiano Tiussi ha iniziato la sua densa relazione ripercorrendo la parabola storica di Aquileia, dalla sua fondazione nel 181 a.C., all’istituzione nel 1077 del principato ecclesiastico, lo Stato Patriarcale di Aquileia che durò fino al 1420, ricordando poi altri fatti fondamentali quali la soppressione della Diocesi di Aquileia nel 1751, la dichiarazione di interesse dell’UNESCO, fino alla nascita nel 2008 della Fondazione Aquileia come strumento per favorire lo sviluppo del turismo culturale, la gestione e la valorizzazione dell’intero sito archeologico. Ha poi esposto, attraverso rilievi cartografici e fotografie, le problematiche di organizzazione e sviluppo di un parco archeologico come quello aquileiese, aperto e caratterizzato da evidenze diverse e diffuse sul territorio.
Con esempi concreti ha affrontato le problematiche relative alla conservazione ed esposizione dei numerosi mosaici presenti ad Aquileia, sia in musei e edifici coperti che all’esterno, indicando gli orientamenti attuali indirizzati a mantenere i mosaici in situ attraverso l’ideazione di strutture atte a preservarli. Una serie di immagini ha permesso di analizzare alcuni celebri mosaici, come le figure degli atleti delle Grandi Terme o l’asaraton oikos (pavimento non spazzato) conservato al Museo Archeologico Nazionale, per apprezzarne la varietà di stili e fatture, riflettere sulla provenienza delle maestranze e comprendere, in base ai soggetti rappresentati, i contenuti culturali espressi.