Domani ad Udine un laboratorio sulla produzione e lavorazione artigianale della lana
Si comunica che domani, sabato 15 febbraio, alle ore 16:30, presso il Museo Etnografico del Friuli di via Grazzano 1 si terrà la conferenza-laboratorio sulla produzione e lavorazione artigianale della lana dal titolo “Lana a mano”.
Interverranno Gaia Baracetti, allevatrice e scrittrice, e Alessandra Toffolutti, artista.
Al seguente link la locandina della conferenza: https://www.agenda.udine.it/
Gaia Baracetti è originaria di Udine, ha trentasei anni, circa sette dei quali passati a studiare all’estero (ormai tanto tempo fa). Da quasi dieci scrive libri, romanzi e poesie e cura un blog.
Ha fatto anche la giornalista per breve tempo. Proprio per scrivere, e in particolare un romanzo parti del quale erano ambientate in montagna, è finita in Carnia per un periodo e ha deciso di rimanerci.
Anche se l’intenzione iniziale non era quella di allevare pecore, ha deciso di farlo per valorizzare risorse locali, quali il fieno e la lana, che le sembravano in molti casi diventate senza valore, quasi dei rifiuti.
Ha avuto molto aiuto da parte della comunità, ci tiene a sottolineare, perché “da soli non si fa niente”.
Ha un piccolo gregge di razza Brogna e anche due asini da soma e cerca di fare tutto con il minor impatto ambientale possibile, anche se questo paradossalmente rende meno “competitivi”.
Domani presenterà la sua lana raccontando di tutta la filiera, dal fieno e dall’agnello fino alla matassa; dopo di lei, Alessandra Toffolutti parlerà di tintura e delle sue sculture fatte con la tecnica dell’infeltrimento ad ago. Alessandra, educatrice cinofila, si è avvicinata alla lana addestrando i suoi cani da pastore.
Si dice molto grata di aver avuto questa opportunità dal Comune di Udine anche perché alcune persone le dicevano: “cosa credi di fare con due pecore?”, e invece, dice, “se dai un senso alle cose puoi fare molto con poco, non solo come prodotto ma anche come messaggio. Le persone sono interessate a riscoprire come si fanno le cose, come si lavora la materia prima, e sono contente se saperi antichi, quali la filatura, non vanno persi”.