Il M5S deve decidere i suoi candidati per il Comune di Udine e per la Regione
Anche per il M5S si avvicina il momento della scelta del candidato sindaco. E continuano le trattative tra i diversi gruppi che animano il meetup (nome dato da Beppe Grillo più di dieci anni fa ai gruppi di suoi sostenitori nati nelle varie città italiane) udinese, ancora in cerca del nome “giusto” per tentare la scalata a Palazzo D’Aronco.
Stando al Messaggero Veneto, al momento le favorite sembrano essere due, entrambe donne: l’avvocato Rosaria Capozzi che ha da poco tenuto una conferenza sul tema “Il concetto giuridico di impresa e la dinamica delle imprese in provincia di Udine” riservata ai pentastellati udinesi; e la giovanissima Chiara Vattolo, consulente del lavoro laureata in giurisprudenza a Udine.
Nessuna delle due pare avere ancora sciolto le riserve sull’eventuale condidatura, che comunque dovrà essere poi discussa dai membri del meetup. Al momento il prossimo appuntamento in calendario è l’incontro di stasera per esaminare i questionari compilati dai cittadini durante i banchetti e discutere di eventuali proposte. Ma è chiaro che accanto alla messa a punto del programma elettorale, si ragiona anche sulle candidature che saranno decise dall’assemblea entro la metà di gennaio.
Per quanto riguarda il Comune, il candidato non sarà deciso da una votazione online come da consuetudine del M5S, che per le decisioni più importanti si affida quasi sempre ai propri internauti. Diverso invece il caso del candidato per la Regione. In quest’ultimo caso infatti la scelta avverrà solo online e sarà doppia: i pentastellati dovranno cioè votare sia il candidato alla presidenza del Fvg che i contendenti per una poltrona da consigliere “semplice”. La votazione online durerà come sempre un giorno (la data sarà comunicata dalla Casaleggio Associati) e gli aspiranti regionali potranno presentarsi sia come aspiranti governatori sia come consiglieri. Tutti i candidati saranno sottoposti alla “graticola”, una sorta di tribuna elettorale che prevede un confronto con gli attivisti e una raffica di domande sui temi tra i più disparati.
Per avere diritto di voto è necessario essere iscritto al M5s e abilitato ad accedere a Rousseau (il sistema operativo del M5s) o avere partecipato ad un determinato numero di incontri negli ultimi sei mesi, oltre a non avere condanne penali e a non aver già svolto più di un mandato e a non essere stato iscritto ad altri partiti.