Mercato immobiliare a Udine: stabile il nuovo, in calo l’usato fino al 15%
Da Aiello a Visco, in ordine alfabetico. Passando naturalmente per Udine, il capoluogo. Un elenco di 101 comuni della provincia con i prezzi di acquisto e di affitto, a seconda delle condizioni, se si tratti di un edificio nuovo o da ristrutturare. Non mancano le valutazioni dei terreni agricoli e di quelli edificabili. L’Osservatorio del mercato immobiliare 2017 della Fimaa Confcommercio è una fotografia aggiornata di particolare importanza per la categoria e uno strumento utilissimo per l’utenza.
Con questa rinnovata iniziativa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio della provincia di Udine conferma quanto sia importante sul territorio il dibattito sulla compravendita degli immobili e come ci sia bisogno di un punto di riferimento di questo genere. Negli obiettivi del sindacato, spiega il presidente del gruppo Lino Domini, «l’Osservatorio si traduce in un’autorevole fonte di analisi dell’andamento dei prezzi. Il mercato, per rimanere competitivo, deve necessariamente rispondere a due requisiti fondamentali: trasparenza e massima disponibilità di informazioni, soprattutto in una provincia nella quale le distanze tra aree estremamente eterogenee sono ridotte e dove, a pochi chilometri di distanza, stanno emergendo o consolidandosi mercati come quello sloveno, croato e austriaco».
Qualche cifra? A Udine centro per un immobile nuovo o ristrutturato si va da 2500 a 3500 euro a mq, ma si scende a 1600-2300 per uno in buone condizioni e a 750-1100 per uno da ristrutturare. Nelle zone periferiche il nuovo o ristrutturato va da 1500 (via Cividale) a 2300 (viale Venezia).
Quanto agli affitti, in Cormor si può trovare un mini non arredato per 300 euro al mese, mentre il tricamere arredato in centro può costare 1200 euro mensili. Nel borsino ci sono tutte le tabelle anche per uffici, negozi e capannoni.
«I prezzi di Udine sono calati dal 10% al 15% dal 2016 per gli immobili che sono in zona non appetibile o inseriti in condomini con spese di manutenzione importanti – sottolinea Domini –. Fondamentale è anche il modo in cui si presenta un immobile in vendita – pulizia, tinteggiatura, ordine –: tutti fattori che aiutano e fanno aumentare il valore e riducono il tempo di vendita».
A mantenersi stabili, prosegue Domini, sono state invece le zone centro, ospedale e Chiavris, così come tutto il nuovo o ristrutturato in ogni area della città. «Il mercato si muove principalmente su compravendite i cui costi si aggirano dai 70.000 ai 140.000 euro e sono comunque sempre vincolate all’accesso al mutuo da parte di acquirenti in grado di pagare le rate del finanziamento. L’immobile bello, anche a prezzi alti, ha in ogni caso una nicchia di clientela disposta anche in questo periodo a investire su uso residenziale e casa principale».
L’investimento migliore? «L’appartamento in centro a uso residenziale locato può dare una redditività importante, anche se è un sicuro impegno seguire l’ingresso e l’uscita del cliente. Pure gli universitari preferiscono posizionarsi in centro anziché nel polo dei Rizzi per la vicinanza dei locali pubblici e della stazione dei treni. Il mercato è invece fermo nelle zone in cui i proprietari non calano i prezzi su immobili acquistati dal 2007 fino al 2011. L’obiettivo è di non rimettere quanto speso in era pre-crisi».