Di Maio: “Vogliamo dare un progetto al Friuli e al Paese che si concentri sulla qualità della vita dei cittadini”
Un tour per il Friuli per incontrare cittadini e imprese e parlare delle prossime elezioni politiche. Queste le tappe della visita del candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, riportate dal Messaggero Veneto: prima tappa al porto di Trieste, poi alla Watly, Zona Industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro e infine, intorno alle 19, a Udine per un incontro pubblico all’Auditorium Comelli.
A Trieste il leader pentastellato ha parlato della composizione delle liste in vista del 4 marzo: “Noi le liste bloccate non le facciamo decidendole nelle segrete stanze del partito ma le facciamo con consultazioni pubbliche. Chiedo alle altre forze politiche che ci fanno la morale su come selezioniamo i nostri candidati, cosa intendono fare con le liste bloccate. Le selezioneranno in tre in una segreteria di partito o faranno consultazioni con i loro iscritti? Perché noi chiederemo ai nostri iscritti come comporre le nostre liste”.
Tema scottante la sanità pubblica, Di Maio spiega il punto di vista del Movimento sul tema: «Questo è un territorio che ha bisogno di sostegno all’impresa ma anche di politiche per la sanità che non si facciano con la calcolatrice. Ho partecipato più volte a incontri in cui diversi territori lamentavano la chiusura degli ospedali, poi c’è stato il caso delle cooperative; la gestione politica è stata carente, non c’è bisogno di spiegarlo, ma è inutile parlare del passato. Noi vogliamo dare un progetto a questa regione e al Paese che si concentri sulla qualità della vita dei cittadini. Significa prima di tutto dare servizi ai cittadini, e dare la possibilità a chi paga le tasse di vederle tramutate in servizi».
L’assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Mariasandra Telesca, non prende bene le affermazioni del candidato pentastellato, sottolineando come in Regione tutti gli ospedali siano operativi: «In Friuli Venezia Giulia non è stato chiuso nessun ospedale e sfido anche Di Maio a mostrarmene uno che ha smesso di funzionare, la bufala è gigante e spiace che un candidato alla presidenza del Consiglio si faccia imbeccare così malamente e si presti a ripetere del materiale imparaticci. È vero che abbiamo fatto una riorganizzazione e abbiamo riformato il sistema secondo le più moderne visioni della sanità, quali ad esempio il modello organizzativo per la cronicità. Quella di lanciare presunte rivelazioni è una tecnica subdola, perché fa affidamento sul fatto che, vero o falso, qualcosa rimane appiccicato ai media e s’insinua un tarlo nei cittadini».
A margine dell’incontro pubblico a Udine Di Maio ha invece parlato della selezione dei candidati del M5S per le regionali: «Presto avrete un nostro candidato alla presidenza della Regione e i candidati al consiglio regionale, prima chiudiamo le parlamentarie e poi si lavora alle regionali. Per selezionare i candidati, oggi non esiste ancora il metodo per la consultazione degli iscritti ma lo metteremo in piedi dopo che avremo selezionato le liste per le elezioni nazionali. La Serracchiani ha avuto la sua occasione per dimostrare cosa voleva fare per questa regione, noi eravamo candidati contro di lei nel 2013, abbiamo perso e lei ha vinto, adesso lei a quanto so non si ricandida e se ne va in Parlamento. La regione ha sicuramente bisogno di una politica che la smetta di tagliare i servizi per recuperare risorse. E penso a una serie di politiche che sono state portate avanti sui servizi al cittadino, che in realtà non hanno risposto alle aspettative che si nutrivano nei confronti della classe politica friulana».
Il candidato premier pentastellato parla poi di eventuali aperture verso gli altri partiti: «Non lasceremo il Paese nel caos, ci prenderemo la responsabilità di formare un governo e lo faremo, qualora non dovessimo avere i numeri da soli, con un appello pubblico a tutte le forze politiche che vogliono contribuire a cambiare questo Paese, l’obiettivo, per formare il gruppo parlamentare del M5S nella futura legislatura, è coinvolgere le migliori risorse di questo Paese e io me ne prendo la responsabilità. Oggi abbiamo completato il primo step per selezionare i parlamentari del futuro gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle nella 18/a legislatura Un gruppo che avrà regole stringenti che risolvono la questione morale, perché metteremo fuori anche gli indagati che hanno condotte immorali, e sarà compatto, perché chi vuole cambiare casacca deve pagare 100 mila euro di multa. Sarà un’occasione di stabilità e il primo gruppo parlamentare della futura legislatura, perché siamo la prima forza politica del Paese».
Tiene sempre banco la questione del codice etico del Movimento 5 Stelle, per molti troppo stringente, Di Maio ribadisce come il movimento non segua i ragionamenti tipici nè di destra nè di sinistra: «Il nostro Movimento non è un taxi per arrivare in Parlamento e magari vendersi al miglior offerente. Vogliamo creare una nuova generazione di parlamentari che abbiano soprattutto la «competenza dell’umanità» e cioè che si preoccupino in prima istanza della qualità della vita della gente; un programma che non è nè di destra nè di sinistra».