CONFAPI FVG incontra Di Maio sui problemi dell’industria
L’incontro, che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Udine, del candidato premier per il Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, con alcune delle Associazioni di categoria del Friuli Venezia Giulia è stato occasione per uno scambio di vedute su diversi punti salienti per la piccola e media industria con una delegazione di Confapi FVG, guidata dal Vice Presidente, Denis Petrigh.
Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti anche i componenti del Gruppo consiliare regionale del Movimento, Cristian Sergo (Vice Presidente), Ilaria Dal Zovo ed Eleonora Frattolin, Petrigh ha portato l’attenzione su alcuni dei temi strutturali che interessano l’Italia e la regione. Su tutti preoccupano il fardello di burocrazia e fiscalità che grava sulle imprese e che soffoca anche l’incerta ripresa di questi ultimi mesi, ma anche il calo delle nascite in Italia e l’esodo dei giovani dal Paese, che in prospettiva pongono seri problemi sulla tenuta del sistema previdenziale, non risolvibili con una immigrazione indiscriminata e senza regole.
La crescita dell’economia, per Petrigh, passa ancora per il rilancio dell’edilizia e degli investimenti pubblici, gli ambiti maggiormente penalizzati dalla crisi. Solo in Friuli Venezia Giulia dal 2008 alla metà del 2017 il saldo negativo nell’edilizia è di 1.275 imprese e di 6.923 addetti. A livello locale neppure la Regione ha dimostrato sufficiente coraggio ed energia nell’affrontare questo tema. Per recuperare, almeno in parte, quanto è andato perduto in un decennio un ruolo strategico può essere rivestito dagli enti locali sui quali oggi grava il blocco della finanza (il fiscal compact), che ne ha azzerato la capacità di spesa, nonché dall’edilizia civile che può attivare subito investimenti privati.
Uscire da queste logiche dovrebbe essere uno dei primi compiti dei futuri governi nazionale e regionale. E alla soddisfazione per la disponibilità di Di Maio a incontrare le categorie economiche locali Petrigh ha aggiunto l’auspicio che il candidato premier dei 5 Stelle non sia l’unico a manifestare sensibilità verso le categorie economiche regionali. Da queste, infatti, è probabilmente più facile ripartire per far riemergere l’Italia dalla crisi.