Sappada in Friuli, il sindaco Hoffer: “È un’operazione complessa, serve del tempo”
Raramente un comune da poco più di mille anime riesce a fare molta notizia, eppure al confine tra il Friuli e Veneto sta accadendo. Tutti ormai infatti conosco Sappada, già famosa meta turistica invernale e ora al centro anche dei dibattiti per il recentissimo referendum per il passaggio appunto dal Veneto al Friuli Venezia-Giulia, volontà già espressa negli anni passati e che stavolta si è concretizzata con il voto popolare, che ha optato per il passaggio nella nostra regione. Fatto che ha suscitato sia la felicità dei cittadini, ma anche diverse polemiche. Non ultima la richiesta del consiglio provinciale di Belluno al presidente della regione Veneto Luca Zaia di fare ricorso alla corte Costituzionale per bloccare il passaggio, perchè: «Non c’è alcuna volontà di rinnegare il referendum fatto a Sappada, ma ci chiediamo se tutto quello che è stato fatto nel percorso parlamentare sia stato corretto». Per avere le prime impressioni sia sull’andamento della stagione invernale (fondamentale per un centro turistico come Sappada) che sull’ingresso in Friuli Venezia-Giulia del quasi ex comune veneto abbiamo contattato direttamente il sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer.
Per quanto riguarda l’andamento della stagione invernale ci ha parlato di un andamento abbastanza positivo: “La stagione invernale è andata abbastanza bene, già in estate avevamo notato dei segnali positivi, quindi speravamo ci fosse un miglioramento rispetto agli anni passati. Ci ha sicuramente dato una mano la caduta di neve naturale, che nei due anni passati non è stata sufficiente, mentre quest’anno ha permesso agli impianti di rispondere bene alle richieste dei turisti. Quindi tutto sommato è una stagione positiva questa”.
Sul passaggio di Sappada in Friuli invece ha confermato la complessità dell’operazione, che richiederà sicuramente del tempo per essere conclusa definitivamente:”Per quanto riguarda il passaggio di Sappada in Friuli siamo ancora nelle prime fasi. Abbiamo avviato i contatti con le prefetture di Belluno e di Udine per il passaggio e anche con Roma, però è un’operazione complessa da portare a termine, anche perché non c’è alcun protocollo per il passaggio da una regione “normale” ad una a Statuto Speciale. Il cittadino perciò è normale che sia ancora un po’ spiazzato, perché ci sono ancora tanti passaggi burocratici da portare a termine. È un’operazione complessa, ci vorrà tempo perché sia compiuta definitivamente”.