Banco farmaceutico: un friulano su tre non ha i soldi per curarsi. Ritorna l’iniziativa solidale
Sono dati allarmanti e che impongono una riflessione, quelli relativi all’acquisto dei farmaci in FVG.
Un friulano su tre, infatti, negli ultimi anni ha rinunciato almeno una volta ad acquistare farmaci e ad accedere a visite, terapie o esami. Il 16% degli intervistati ha cumulato tutte le tipologie di rinunce, mentre, chi ha rinunciato ai farmaci, in 4 casi su 10 ha dovuto ridurre in modo molto consistente anche altre tipologie di cura.
Un quadro desolante, specchio di una crisi, mi pienamente superata, che colpisce soprattutto chi ha un titolo di studio di livello inferiore (40,85%), chi ha più di un figlio (42,1%). Rinunciano, a farmaci e cure, le casalinghe (40,2%), i pensionati (39,8%) e – più di tutti – i lavoratori atipici (51,2%).
Nemmeno il Sitema Sanitario Nazionale riesce a porre del tutto rimedio a questa situazione, il 10% degli aventi diritto ha infatti rinunciato a visite ospedaliere o a esami del sangue, non potendosi permettere il ticket.
Situazione critica per i più poveri
Nel 2017, i cittadini meno abbienti hanno potuto disporre di soli 29 centesimi al giorno per curarsi, ovvero 106 Euro all’anno (erano 120 nel 2016), contro i 695 Euro (+13 Euro rispetto all’anno precedente) del resto della popolazione. Le famiglie in condizione di povertà, relativa o assoluta, possono spendere solo il 2,4% del proprio budget in salute (22,18 Euro su 905.84 Euro mensili), contro il 4,5% (111,92 Euro su 2.498,58 Euro mensili) delle famiglie in condizione di benessere.
Di conseguenza la richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali è cresciuta del 9,7% nel corso del 2017 (contro l’8,3% del 2016 e l’1,3% del 2015). Nel quinquennio 2013-2017 la richiesta è cresciuta del 27,4%, a seguito del costante aumento di cittadini assistiti.
Tra gli assistiti dagli enti, oltre all’aumento degli stranieri (+6,3%), va rilevato quello dei minorenni (+3.2%). Gli under 18, in particolare, rappresentano il 21,6% dell’utenza. La crescita maggiore si evidenzia tra i minorenni italiani (+4,5% in un anno, contro il +1,5% dei minori stranieri).
L’impegno del banco farmaceutico
Ad aiutare i meno abbienti provvedrà, come di consueto, Banco farmaceutico, associazione benefica nata nel 2000 da un gruppo di persone che, provocate dalla crescente povertà sanitaria, ha deciso di raccogliere farmaci da donare ai bisognosi. Dal 2000 ad oggi, il secondo sabato di febbraio, si svolge la Giornata di raccolta del farmaco che è giunta alla XVIII edizione. Migliaia di volontari (oltre 14.000) saranno presenti nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa (sono oltre 4.000) invitando i clienti a donare un medicinale da banco, che sarà poi consegnato agli enti assistenziali convenzionati (sono più di 1.700) con la Fondazione banco farmaceutico onlus.
La Giornata della raccolta del farmaco si svolge in 104 provincie italiane e nella Repubblica di San Marino e, durante l’edizione del 2017, ha consentito di raccogliere 375.240 farmaci, per un controvalore economico pari a circa 2 milioni di euro.
L’appuntamento è per sabato 10 febbraio
In Regione saranno un migliaio i volontari del banco farmaceutico a scendere in campo, fra sabato 10 e lunedì 12 febbraio, per raccogliere farmaci in 172 farmacie (un’ottantina quelle coinvolte nella provincia di Udine). Saranno più di ottanta anche gli enti benefici coinvolti, con l’obiettivo di fornire la possibilità di curarsi a persone indigenti e bisognose, oggi a carico dei vari enti assistenziali.