Elezioni Udine 2018, scende in campo anche Valcic: “Rappresento gli interessi reali dei cittadini”
A Fontanini, Martines e Bertossi, che si sono già fatti avanti in via ufficiale in vista delle prossime elezioni comunali del prossimo 29 aprile, si è aggiunto un altro candidato pronto a portare la propria idea innovativa per il rilancio di Udine. Si tratta di Andrea Valcic, giornalista e punto di riferimento del panorama autonomista friulana. Dopo aver avviato il progetto del “Cantiere per Udine”, Valcic, con l’appoggio del movimento Patto per l’Autonomia, scende così in campo per “rappresentare gli interessi reali dei cittadini e non quelli dettati dalle segreterie dei partiti che non a caso, ancora oggi, a poco dalle scadenze elettorali, non hanno completato il mosaico delle candidature che vengono decise a Roma o a Milano. Il Patto per l’Autonomia invece è un partito territoriale e non poteva mancare anche a Udine dove, dopo una gestione che ha assecondato in tutto e per tutto la Regione ed il governo italiano anche a discapito dei cittadini, è arrivato il momento di cambiare e rialzare la testa”.
Progetti concreti “non solo promesse elettorali” ha garantito Valcic, che ha presentato ai cittadini idee come quella della realizzazione di un tram elettrico che colleghi la stazione con il polo universitario dei Rizzi e con lo Stadio Friuli, contribuendo così alla mobilità sostenibile, o quella dell’allestimento del museo della Protezione Civile negli ambienti dell’ex caserma dei vigili in piazza Unità d’Italia per attrarre visitatori in città, favorendo anche lo sviluppo del tessuto economico cittadino: “Udine si trova in uno stato di degrado inaccettabile. Parlare di buche e marciapiedi mi sembra illogico perché qualsiasi buona amministrazione dovrebbe provvedere alla manutenzione. E’ inaccettabile vedere che i cantieri sono stati avviati solo ridosso delle elezioni”.
Come conquistare la fiducia dei cittadini udinesi? Attraverso candidati competenti che provengono non solo dal mondo dell’autonomismo ma anche da quello della cultura, dell’artigianato e del lavoro: “Con me ci sarà gente che è realmente espressione della società civile, staccata da logiche di partito e accomunata dall’amore per la città e dalla voglia di fare. Vogliamo riunire di nuovo gli udinesi dopo le divisioni nate come conseguenza dell’ideologia di Honsell. Dobbiamo allargarci a sempre più vasti settori della società civile e delle categorie economiche che devono essere protagoniste del riscatto della città”.
Un risposta concreta anche al problema sicurezza: “In borgo stazione c’è un problema di ordine pubblico e penso sia opportuno lanciare un segnale chiaro. Davanti alla stazione, negli spazi dell’ex hotel Europa, si potrebbe ricavare una postazione della polizia locale e un ufficio turistico di fronte alla fermata del tram elettrico. Basterebbe poco per far cambiare volto all’intero quartiere. Nella Cavarzerani invece c’è un problema di conoscenza. Il sindaco dovrebbe capire chi è intenzionato a fermarsi a Udine avviando dei percorsi di accoglienza e chi invece non ha alcuna intenzione di integrarsi. Non si può sempre di signorsì alla prefettura come ha fatto la giusta Honsell“.