Covid: Fedriga, la situazione in Fvg è in miglioramento ma la guardia resta alta
Fvg candidato alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali per il Covid-1
Trieste, 1 febbraio – “In base alla analisi sui dati epidemiologici compiute dall’equipe guidata dal professor Barbone è possibile ipotizzare che nel Nordest ci sia stata una sostanziale continuità tra la seconda e la terza ondata della pandemia. Ora fortunatamente la situazione è in miglioramento, sia per quanto riguarda la pressione sui reparti ospedalieri, con la rilevante diminuzione dei ricoveri avvenuta negli ultimi giorni passati da 703 del 10 gennaio ai 590 di ieri, sia sul fronte dell’occupazione delle terapie intensive, che rimane sostanzialmente stabile con 60 posti letto occupati rispetto alla punta massima di 69 del 13 gennaio”.
Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la relazione sull’andamento della pandemia in regione tenuta in Consiglio regionale, nel corso della quale ha spiegato che “guardare solo i dati giornalieri dei contagi e delle guarigioni non permette di avere il quadro completo della situazione. Allo stesso modo, tracciare una graduatoria del numero di vaccini fatti non tiene conto della necessità di mantenere una fascia di precauzione per effettuare i richiami, come avvenuto in Friuli Venezia Giulia, per mettere in sicurezza il completamento della campagna vaccinale”.
In merito ai quantitativi di vaccini che saranno consegnati al sistema sanitario, Fedriga ha spiegato che “questa settimana dovrebbero arrivare circa 14mila dosi di vaccino Pfizer e 1.300 di Moderna. La settimana prossima dovremmo ricevere 10.530 dosi Pfizer e 2.700 Moderna, e quella successiva 11.700 dosi di Pfizer e una consegna di vaccini di Astrazenaca, mentre l’ultima settimana del mese è prevista la consegna di 12.870 dosi di Pfizer e 9.900 di Moderna. Complessivamente il nostro Paese dovrebbe ricevere 428mila dosi di vaccino Astrazeneca, quindi ipotizziamo che alla nostra regione ne venga consegnato il 2%.
Dal momento che quest’ultimo vaccino ha ricevuto il via libera dell’Aifa solo per la somministrazione alle persone tra i 18 e i 55 anni d’età, sarà necessario rivedere l’impostazione dell’intera campagna vaccinale; la nostra Regione si sta confrontando con il Governo per far sì che la distribuzione dei vaccini Pfizer e Moderna, ovvero quelli adatti agli anziani, tenga conto dell’età media della popolazione delle diverse regioni italiane. Auspico quindi che su questo punto troveremo presto un’intesa”.
Ricordando che al momento il servizio sanitario regionale sta impiegando personale proprio per la campagna vaccinale, il governatore ha annunciato che “rispetto alle 106 unità di personale aggiuntivo che dovrà essere fornito dalla struttura commissariale, al momento sono stati individuati 56 professionisti che auspichiamo possano entrare in servizio da questo fine settimana”.
Fedriga ha quindi rimarcato che “il Friuli Venezia Giulia è la Regione che, in proporzione al numero di abitanti, ha effettuato il maggior numero di tamponi molecolari, testando l’equivalente del 34,55% della popolazione. Nonostante ciò, la scarsità di vaccini non può che preoccupare perché si tratta degli strumenti più importanti per contrastare il Covid-19 e mantenere, come abbiamo sempre cercato di fare in Friuli Venezia Giulia, un equilibrio tra la tutela della salute e quella delle attività economiche, garantendo di riaprire alle imprese che lo possono fare in sicurezza”.
Il governatore ha inoltre spiegato che “una struttura del nostro territorio ha partecipato al bando dell’Aifa per l’avvio della sperimentazione degli anticorpi monoclonali per il Covid-19 e l’auspicio di poterla avviare quanto prima nelle strutture sanitarie regionali. Si tratta di un’ulteriore arma contro il coronavirus che potrebbe salvare molte vite e che sarebbe assurdo non sfruttare mentre altre nazioni già lo fanno”.
Infine, Fedriga ha rimarcato che “per quanto concerne la scuola, l’obiettivo è permettere ai nostri ragazzi e ragazze di concludere l’anno in presenza e che per garantire la riapertura delle scuole sono stati potenziate sia le corse sia il numero di mezzi operanti. È però necessario mantenere alta la guardia ed evitare nuovi focolai di contagio che, con i nuovi parametri dell’Istituto superiore di sanità, potrebbero portare a misure più restrittive delle attuali. L’inserimento in zona gialla non è infatti, una sorta di ‘liberi tutti’, ma una situazione che va mantenuta e tutelata con comportamenti adeguati per permettere il mantenimento di quell’equilibrio che consenta sia di andare a scuola sia l’apertura dei locali, anche se con alcune limitazioni. Questo non è il momento per speculazioni politiche, che creino inesistenti scontri tra il diritto allo studio e quello al lavoro: si tratta di aspetti della nostra vita che vanno tutelati”.
ARC/MA/al