Anche il leader di Casapound in Friuli: “Per la prima volta entreremo in Parlamento”
“Dobbiamo iniziare a lottare da oggi, portare questo movimento politico in Parlamento a combattere a a lottare duramente”, ha detto Simone Di Stefano, leader di Casapound, nella sua tappa odierna a Pordenone. Il candidato premier del partito di estrema destra se l’è presa con la sinistra in Parlamento. “Quando questi vanno in giro a chiedere il voto ai lavoratori si prendono il voto e la prima cosa che fanno quando vanno al governo e’ lo ius soli. Hanno parlato per due anni di ius soli. Ma ora che arrivano le elezioni, in campagna elettorale la Boldrini e Renzi non ne parlano piu”.
“I tantissimi italiani che hanno firmato le nostre liste e si sono impegnati in prima persona anche in questa complessa fase organizzativa ci dà la certezza che la vittoria è a un passo. A marzo, ne siamo certi, per la prima volta una squadra di combattenti di CasaPound entrerà in parlamento e, come già si è visto nei Comuni dove siamo rappresentati, farà la differenza. Vogliamo un paese a immigrati zero, dove le ragioni degli italiani siano sempre prevalenti. Un paese che premi la natalità e dove casa e lavoro non siano un privilegio ma un diritto. Per fare questo bastano poche, chiare mosse: uscire dall’euro, abolire la Fornero, introdurre misure come il reddito nazionale di natalità o il mutuo sociale 2.0, far sì che lo Stato riprenda le redini dell’economia. In Parlamento ci batteremo per questo, senza esitazioni e timori reverenziali. CasaPound non ha padrini ne’ padroni ma un solo obiettivo, la difesa degli italiani. Per questo darà la scossa alla politica, alla faccia di tanti ex rivoluzionari in doppiopetto”.
Di Stefano poi ha ancora rivolto polemiche accese a Renzi e Boldrini: “Hanno preso i voti degli italiani e poi sono andati in Parlamento a fare le cose contro gli italiani stessi, senza avere un mandato popolare perché nessun. Contro queste ingiustizie noi in parlamento faremo volare le sedie. Mi spiace che la Boldrini si spaventi e dica che non bisogna votarci perchè bullizziamo i parlamentari. Noi andremo in giro per il parlamento e arriveremo da dietro, mentre alla buvette mangiano il tramezzino, dodici ragazzuoli, uomini e donne di Casapound, a prenderli per il cravattino e gli diremo ‘come vi permettete di fare le cose senza mandato popolare?’. I colpi di Stato bianchi con noi in Parlamento saranno impossibili”.