La popolazione del Friuli Venezia-Giulia è in calo
Record negativo per quanto riguarda le nascite nel 2017. Stando ai dati dell’Istat infatti ci sarà un calo di 3.100 abitanti, con un passaggio da 1.217.900 residenti a 1.214.800, un calo demografico che sarebbe ancora più marcato, se non fosse per l’arrivo di stranieri. A fine 2017 il Friuli Venezia-Giulia ha fatto registrare il quoziente di natalità più basso di sempre: il 6,7 per mille, corrispondente a 8.160 nascite, altro picco negativo a livello di statistiche ufficiali. Con una mortalità che si attesta invece al 12 per mille, pari a oltre 14.600 decessi nell’anno appena concluso.
Il saldo naturale vede dunque una perdita di 6.500 residenti, dimezzata grazie a un saldo migratorio che , sia pure molto lontano dagli anni pre crisi, ha portato in dote al Friuli Venezia-Giulia 3.400 abitanti in più o dall’estero o da altre regioni.
Solo una ripresa della propensione a fare figli potrebbe invertire il trend, anche perchè ad oggi la percentuale di over 50 rappresenta il 47,5% della popolazione. Lìapporto degli immigrati ha attenuato il calo della popolazione anche grazie ad un elevato tasso di natalità. La fecondità infatti, che era in risalita al 1,4 figli per donna nel 2012, è di nuovo in calo e non sfiora neanche lontanamente quel valore dei due figli per donna che, in assenza di apporti esterni, sarebbe la soglia minima per garantire la stabilità della popolazione.
Da qui le proiezioni demografiche che prevedono una crescita certa in futuro della popolazione anziana, con gli over 65 che in trent’anni rappresenteranno 1/3 dei residenti (attualmente sono il 26%, il doppio degl under 14). L’età media della donna al parto continua a crescere sia in Italia che in regione, dove si attesta oggi a 32,1 anni.
Il tutto non è facilitato dalla crisi economica, con i giovani che iniziano a lavorare sempre più tardi e spesso lo fanno con impieghi sottopagati, condizioni che non facilitano nè il matrimonio nè la decisione di fare figli. Non è però l’unico fattore che sta determinando il calo, visto che il trend era in negativo già prima della crisi e sta riguardando tutti i Paesi avanzati.